Inaugura, domani sera - venerdì 5 ottobre -, la XXI stagione del FolkClub con il trio di Sergio Caputo, il cantautore e crooner romano che coinvolgerà il pubblico con il suo linguaggio letterario misto al quotidiano e alle nevrosi metropolitane, dando vita, così, a testi considerati veri e propri esempi di poesia contemporanea. Uno stile unico che affonda le sue radici nel jazz e spazia nei ritmi latini.
Caputo ha avviato la sua carriera musicale alla fine degli anni ’70, pubblicando, nel 1983, il suo primo album, Un sabato italiano, un classico della nostra musica nazionale, grazie alla qualità dei suoi brani, all’originalità del lessico, colorato e crepitante, e a uno swing accattivante. Il disco è stato celebrato nel suo trentennale con l’uscita di Un sabato italiano 30, remake in versione jazz del primo, e nel trentacinquesimo anniversario con Oggetti smarriti, lavoro unplugged in cui si ritrovano, in versione acustica, alcune canzoni meno note del cantautore e tre inediti.
Un viaggio lento, rilassato e godibile, scarno, diretto e privo di finzioni, lontano dalle isterie metropolitane. Un album, Oggetti smarriti, che evidenzia le grandi capacità autoriali di Caputo, il quale vanta anche collaborazioni eccellenti con artisti del calibro di: Dizzy Gillepsie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (Kring Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto e molti altri.
Domani sera, il cantautore si esibirà suonando la sua chitarra acustica in trio con Fabiola Torresi al basso e Alessandro Marzi alla batteria: una formazione essenziale e minimalista, ideale per l’atmosfera intima del FolkClub e per mettere a nudo tutti gli straordinari successi del crooner romano.