Non ci sta il sindaco di Venaria Reale, Roberto Falcone, alle disposizioni della Regione Piemonte sui blocchi al traffico, che ha richiesto di sospendere le ordinanze già previste alla luce di nuove modifiche, che entreranno in vigore a partire da lunedì 15 ottobre. “Quello che è successo nei giorni scorsi – ha spiegato – è grave. Ogni volta che non facciamo una scelta, che rimandiamo blocchi e azioni concrete e programmatiche, scegliamo di continuare a inquinare e uccidere centinaia di persone”.
Il primo cittadino punta il dito contro la Regione, che ha rimandato l’entrata in vigore dei blocchi al traffico, per i provvedimenti antismog, al 15 ottobre (erano previsti a partire da lunedì scorso). Il motivo è un nuovo incontro tra Comuni e Regione per un confronto sul “protocollo padano”, che si è tenuto oggi pomeriggio. Per Venaria, così come per altre città come Chivasso, Settimo Torinese e San Mauro, gli Euro 0 saranno del tutto bloccati. Per i veicoli commerciali Euro 1, 2 e 3, con motore diesel, ci saranno i blocchi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19. Mentre in precedenza gli Euro 3 sarebbero stati fermati soltanto con “semaforo arancione”.
Lo slittamento, però, ha mandato su tutte le furie il sindaco di Venaria, che ha scritto al Commissario europeo per l’Ambiente, Karmenu Vella, per spiegare i motivi per cui la “Reale” non ha sospeso l’ordinanza come richiesto. “La Città di Venaria – si legge nella missiva, pubblicata online – non si ritiene sufficientemente tutelata nel dover sospendere, revocare o modificare l’ordinanza già in atto e rileva altresì il persistere delle problematiche relativa alla qualità dell’aria”. Dopodiché ha passato in rassegna i dati, pessimi, dell’inquinamento nella Pianura padana, tra le aree peggiori d’Europa da questo punto di vista.
“Se la Regione Piemonte – ha concluso il sindaco – si permette il lusso di venire saltuariamente ai tavoli di coordinamento della qualità dell’aria e non fare nulla per tre mesi, salvo poi ridursi a modificare le ordinanze tre giorni prima dei blocchi, vuol dire che evidentemente il tema non è ritenuto abbastanza importante”.