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Cultura e spettacoli | 19 novembre 2018, 17:48

"Vivi in R3!", oltre 1.300 studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado al Teatro Colosseo

Martedì 20 novembre per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

"Vivi in R3!", oltre 1.300 studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado al Teatro Colosseo

 

Riduci-Riusa-Ricicla, tre R per rispettare il pianeta che ci ospita. L’European Week for Waste Reduction (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) è un evento ufficiale dell’Unione Europea, giunto alla decima edizione, che ha due obiettivi: far riflettere i cittadini su quanti rifiuti produce il nostro vivere spensierato e stimolare gesti concreti: ogni giorno cosa posso fare in prima persona per ridurre i rifiuti? La battaglia contro lo spreco, prolungare la vita di un oggetto, anche attraverso scambi e mercatini, fare una metodica raccolta differenziata sono i tre atteggiamenti che bisogna imparare subito, nei primi anni di vita se non vogliamo che la Terra venga sommersa e distrutta dalla nostra spazzatura. Dal 17 al 25 novembre tante saranno le “azioni” in Europa  dedicate a momenti di approfondimento scientifico e di riflessione sul tema della riduzione dei rifiuti.

L’Associazione CentroScienza Onlus, in collaborazione con Amiat Gruppo Iren aderisce per il terzo anno all’iniziativa europea proponendo e organizzando iniziative rivolte al pubblico scolastico. Giochi, talks, esperimenti, musica dal vivo, video, condivisione di dati scientifici e buone pratiche sono gli ingredienti della conferenza spettacolo “Vivi in R3!” ideata e condotta da Elisa Palazzi, ricercatrice CNR, Eugenio Cesaro, cantante della band “Eugenio in Via di Gioia” e Andrea Vico, giornalista scientifico.

Il focus della EWWR 2018 è “Prevenzione dei rifiuti pericolosi: tempo di disintossicarsi!”. I rifiuti industriali esistono perché noi siamo consumatori di tutto quello che l’industria produce. Abbiamo consapevolezza dei rifiuti domestici perché li maneggiamo tutti i giorni, mentre i rifiuti industriali sono “invisibili”, vengono smaltiti senza che ce ne accorgiamo. Sono molto inquinanti, hanno bisogno di trattamenti adeguati, raggiungono discariche speciali e possono diminuire solo se i cittadini diventano più attenti ai propri consumi e al proprio stile di vita.

 

comunicato stampa

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