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torinoggi.it | 27 novembre 2018, 09:50

Al Torino Film Festival l'operaio di Mirafiori con la cinepresa: tornano sul grande schermo le lotte in Fiat

Il documentario “Senzachiederpermesso”, di Pierfranco Milanese e Pietro Perotti, riceverà stasera il Premio Maria Adriana Prolo al Cinema Massimo. Ingresso gratuito

Al Torino Film Festival l'operaio di Mirafiori con la cinepresa: tornano sul grande schermo le lotte in Fiat

Se la “marcia dei quarantamila”, nell’ottobre 1980, segnò uno iato definitivo tra i colletti bianchi e le tute blu, la documentaristica è ancora in grado di ricucire certi strappi riportando alla luce la verità della testimonianza. Soprattutto se raccontata in medias res da chi le lotte operaie le ha vissute da dentro, dotandosi di uno strumento d’eccezione: l’uomo con la macchina da presa, lo definirebbe Dziga Vertov.

Oggi si sente ancora il bisogno di parlare di quella che viene considerata la più grande fabbrica metalmeccanica d’Europa, una “città dentro la città”. Perché le informazioni sono sempre parziali e un quadro completo manca, a chi sente l’urgenza del conoscere. Il documentario Senzachiederepermesso, prodotto da Cinefonie (con il contributo della CGIL FIOM di Torino e Piemonte) e realizzato da Pierfranco Milanese e Pietro Perotti, figlio di “mamma Fiat”, vuole riportare alla luce il ruolo giocato dalla classe operaia tra la fine degli anni Sessanta e i primi dell’Ottanta. E stasera riceverà al Torino Film Festival il Premio Maria Adriana Prolo, in memoria della fondatrice del Museo Nazionale del Cinema: un riconoscimento assegnato a una personalità che si sia particolarmente distinta nel panorama della cinematografia italiana.

Perotti, impiegato a Mirafiori dal ‘69 all’85, partecipò alle battaglie sindacali occupandosi di comunicazione all’interno della fabbrica, realizzando adesivi, giornali murali, scritte e disegni nei bagni, pupazzi di cartapesta e gommapiuma, facendo diventare i cortei un “teatro di strada” vero e proprio. Con la sua cinepresa Super8  ha immortalato immagini preziosissime per la ricostruzione storiografica.

 “Fino a pochi anni fa - dichiarano gli autori - Torino è stata una città soprattutto operaia. C’era allora un clima di grande partecipazione e condivisione, le conquiste operaie erano dilagate contaminando ampi strati della società. Ma la storiografia ufficiale ricorda il decennio dal 1969 al 1980 solo per i fatti di terrorismo e la marcia dei capi, diventata poi la marcia dei quarantamila. Oggi degli operai si parla sempre meno e soprattutto quando si tratta di togliere loro i diritti conquistati in anni di lotte e sacrifici”.

Con questo documentario – spiegano - vogliamo ricordare il ruolo che la classe operaia ha avuto in quegli anni. Sono stati anni di conquiste che hanno coinvolto milioni di lavoratori, ma anche di delusioni e sconfitte. Vogliamo dare visibilità, dignità e giustizia a quelle lotte, ai valori sempre attuali che esprimevano, e a tutti gli operai e operaie che ne sono stati protagonisti”.

La cerimonia di consegna si terrà questa sera, martedì 27 novembre, alle ore 20.30 presso il Cinema Massimo (Sala 3). Per l’occasione il premio si sdoppierà, con una laudatio del critico cinematografico Steve della Casa per Giorgio Arlorio e una dello storico Marco Revelli per Pietro Perotti. Sarà anche proiettato Senzachiederepermesso a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Manuela Marascio

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