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Scuola e formazione | 19 gennaio 2019, 07:00

Lotta alla dispersione scolastica: "Serve orientamento, ma anche un'Anagrafe degli studenti"

Il Piemonte è la migliore regione italiana come tasso di abbandono, ma punta ancora forte su Obiettivo Orientamento. Pentenero: "Una banca dati permetterebbe di tracciare le attività dei ragazzi e intervenire in caso di necessità". Francavilla: "Spesso chi lascia lo fa perché è stato costretto a seguire un percorso sbagliato". In questi anni oltre 1600 i casi di ragazzi a rischio

Lotta alla dispersione scolastica: "Serve orientamento, ma anche un'Anagrafe degli studenti"

Il Piemonte, in questa materia, è il primo della classe in Italia. Nessuna regione, infatti, registra un tasso di abbandono scolastico più basso del nostro (in molti casi sotto l'8%). Ma nonostante i buoni risultati - come fanno tutti gli alunni modello - si continua a lavorare ed è pronto un nuovo bando per Obiettivo Orientamento Piemonte, il servizio che da ottobre 2016 a fine 2018 ha "accompagnato" oltre 107mila studenti (in 500 istituti) nel compiere una scelta nel momento in cui si trovano a un bivio scolastico.

L'iniziativa coinvolge giovani dai 12 ai 22 anni, ma sono soprattutto under 16 quelli che prendono parte ad attività di gruppo (oltre 7000 quelle fatte fin qui), colloqui individuali (9200), ma anche incontri in uno dei 170 sportelli per l'orientamento distribuiti in tutto il Piemonte. Di questi, 55 sono solo a Torino e provincia. 
Sempre a livello geografico, circa la metà dei giovani che hanno preso parte alle attività risiedono nel capoluogo di regione, mentre sono stati quasi 19mila nel Cuneese. Altri 22mila circa sono stati i ragazzi coinvolti nel quadrante di Biella-Vercelli-Novara-Vco, mentre Asti e Alessandria ne hanno contati 16.519.

"Cerchiamo di intervenire con sempre maggiore puntualità dove è possibile assistere i nostri ragazzi - spiega l'assessore regionale all'Istruzione, Gianna Pentenero - ma sarebbe davvero prezioso in questo senso se esistesse un'Anagrafe degli studenti, dove i ragazzi potrebbero essere tracciati nei loro studi passo dopo passo, arrivando così a dare una mano nel caso di necessità". 
E le necessità non sono comunque casi isolati, nonostante i buoni risultati nel contrasto all'abbandono scolastico, visto che proprio tramite Obiettivo Orientamento sono arrivate in questo triennio oltre 1600 segnalazioni di casi di ragazzi che avevano deciso di lasciare o che erano a forte rischio.

"Chi abbandona o pensa di farlo - aggiunge Franco Francavilla, dell'ufficio scolastico regionale - spesso lo fa perché negli anni ha continuato a insistere lungo un percorso scolastico che non faceva per lui. E chi era al suo fianco non ha colto per tempo il disagio e la disaffezione che ne è derivata".

Interventi puntuali, invece, si sono già verificati negli anni passati. Per esempio in cinque scuole di Torino (tra cui la Morelli o la Vico-Pertini) in cui data la presenza di un'alta concentrazione di bambini stranieri con poca dimestichezza con la lingua italiana si è proceduto con colloqui e questionari di orientamento specifici per dare loro una maggiore consapevolezza, rispetto ai normali test "Arianna".

Intanto, mentre le iscrizioni si concludono a fine mese, al termine del triennio di attività che comprende ancora tutto il 2019 la Regione sta già lavorando al bando per il prossimo triennio, per dare continuità a quanto fatto fin qui.

Massimiliano Sciullo

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