“Non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. La Val Chisone, come la Val Soana e altre valli torinesi, è una zona di confine e territorio disagiato, ed il disservizio della carenza del segnale Rai ne aggrava le condizioni di vita e il senso di marginalità” la consigliera metropolitana Monica Canalis commenta così un problema che ha dato non pochi grattacapi alle Amministrazioni comunali dei paesi di montagna.
La consigliera Pd è stata prima firmataria di una mozione sottoscritta anche da Roberto Montà, Mauro Carena e Alberto Avetta, approvata stamattina all’unanimità dei 18 votanti del Consiglio metropolitano.
Il problema è presto detto, dopo lo switch off e il passaggio della tv dall’analogico al digitale terrestre, diverse zone montane hanno riscontrato un segnale scarso o inesistente.
Molti disagi si sono registrati in Comuni del Pinerolese come Perosa Argentina (Val Chisone) e Pomaretto (Val Germanasca), tanto che i due sindaci, Andrea Garavello e Danilo Breusa, hanno lanciato una battaglia di lungo corso per ottenere un servizio migliore per i loro compaesani: hanno scritto a tutti gli enti, sono anche andati a Roma, ma finora senza successo.
Ma quel che fa arrabbiare non è solo il problema del segnale assente, la questione si è “aggravata” da quando il governo Renzi ha previsto il pagamento del canone Rai in bolletta, perché ci sono diverse persone che pagano un servizio che praticamente non ricevono.
La mozione di Canalis invita il sindaco metropolitano Chiara Appendino ad attivarsi chiedere al Ministero dello Sviluppo economico una soluzione definitiva. “Garantire il segnale Rai è un segnale di attenzione alle nostre periferie alpine” conclude la consigliera.