Tempo di pagelle, per il Piemonte. E quella di economia è particolarmente negativa. A dare i voti, è Mino Giachino, ex sottosegretario del governo Berlusconi, oggi impegnato sul fronte Si Tav con l'associazione Sì lavoro Si TAV, nel giorno in cui ha lanciato ufficialmente la sua lista civica Sì Tav Sì Lavoro per il Piemonte.
"Da almeno 18 anni, dal 2001 al 2018, mentre l'Italia è cresciuta poco (+1,8), la Lombardia ha fatto +8,8 mentre il Piemonte ha perso 1,6 punti. Siamo stati il traino dell'economia nazionale, mentre ora perdiamo oltre dieci punti dalla Lombardia e dall'Emilia. E il PIL pro capite piemontese è sceso all'undicesimo posto, più vicino alla retrocessione che allo scudetto. Persino nella speranza di vita sia ai posti più bassi. Tutto questo è il segno dell'impoverimento".
"Se fossi un professore, boccerei tutte le ultime giunte che hanno guidato la regione, perché non hanno saputo trovare le contromisure adatte a rilanciare la situazione", prosegue Giachino. "Perché non basta la solita cantilena del fatto che siamo in crisi, ma abbiamo molte imprese eccellenti".
Inevitabile finire sulla Tav. "Dovrebbe essere completata nel 2029, altrimenti rischieremmo di essere tagliati fuori. E per lei mi batterò fino alla fine. Ma da qui a 10 anni dobbiamo fare altro, a cominciare dalla Linea2 della Metro". E i responsabili rispondono ai nomi ricorrenti: "Chiamparino, Fassino, anche Appendino", punta il dito Giachino. "Proprio quel Chiamparino la cui giunta regionale ha perso la spinta propulsiva".
"Ci saranno tanti Sì TAV alle Regionali, ma solo pochi avranno la credibilità di chi, come noi, ha sempre lottato per la TAV", aggiunge Giachino. "E non possiamo permetterci di presentare una soluzione banale". Dunque, proprio Giachino e Marco Francia (Per il Piemonte) lanciano sulla scena politica una nuova proposta. "Una lista civica fuori da ogni politichese - spiega - che parla e parlerà alla gente dei problemi concreti delle economia e del lavoro a Torino e in Piemonte".
"Vogliamo persone che conoscono la realtà e abbiano la passione per portarle avanti. Siamo il Sud del Nord Europa e possiamo salvarci solo se uniamo le nostre forze con Liguria e Lombardia. Torino, Milano e Genova insieme".
"Serve un'ottica diversa, un'energia che i partiti tradizionali hanno perso, sono quelli che non hanno capito che il Piemonte è andato indietro. E lo dimostra il fatto che le manifestazioni di piazza a favore del TAV non le hanno organizzati i partiti. Bisogna scommettere sul futuro, proprio come fece Cavour".
E sul tavolo finiscono anche la Sanità ("Dobbiamo preservare le eccellenze singole come il Regina Margherita, altro che Parco della Salute"), ma pure le infrastrutture come l'aeroporto: "Il nostro è 14esimo in Italia, quindi non dà contributo al PIL locale. E nessuno se n'è occupato, anzi: le istituzioni hanno venduto le loro quote".
Nomi in lista, per il momento, non ce ne sono. "Da domenica cominciamo un tour di tutte le province. Vogliamo innanzitutto incontrare le persone. La prima tappa sarà Canale d'Alba, il mio luogo del cuore".