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Attualità | 05 aprile 2019, 07:05

Amsterdam "dà una mano" a Torino per studiare la mobilità ciclistica in via Nizza

E' partito il progetto europeo "Handshake" per migliorare le buone pratiche di utilizzo della bici. Il monitoraggio di flussi e ricadute sul traffico durerà tre anni e mezzo

Amsterdam "dà una mano" a Torino per studiare la mobilità ciclistica in via Nizza

Da città dell’automobile a capitale della bicicletta? Torino accetta la sfida. Protagonista, assieme a Roma e altre undici città europee, del progetto “Handshake” finanziato dal fondo della CE Horizon 2020, vedrà la nuova pista ciclabile di via Nizza monitorata per tre anni e mezzo al fine di valutarne i flussi e migliorare le pratiche di mobilità sostenibile. Il piano è stato illustrato ieri sera in Cirscoscrizione 8.

A pochi giorni dall’apertura del nuovo tratto di ciclopista riqualificato, il cantiere in corso diventa così un caso-studio da analizzare tenendo conto del suo impatto sul traffico, il commercio, la sicurezza dei ciclisti, l’ambiente e il valore economico degli edifici interessati.

Le città di Amsterdam, Copenaghen e Monaco di Baviera, medaglie d’oro per l’uso della bicicletta, condivideranno con le altre saperi e competenze, attraverso scambi e visite programmate nel corso degli anni. L’obiettivo, per Torino, è di aumentare la mobilità dolce, ora del 3%, al 15% su 75 mila persone entro il 2023. Il tutto con un budget di 200 mila euro, che andrà a finanziare l’attività di ricerca.

Finora – spiega Maria Teresa Mossa dell’assessorato alla viabilità del Comune di Torino, membro del team di studio – abbiamo presentato alla Città un abbozzo di revisione del Biciplan che consideri anche il collegamento con i Comuni della prima cintura. Vorremmo far crescere l’integrazione tra la mobilità ciclabile e tutti gli altri tipi per i grandi spostamenti urbani”.

Il progetto si sviluppa partendo dalla condivisione di informazioni tra i tecnici europei coinvolti su un’apposita piattaforma digitale. Torino avrà il tutoraggio Amsterdam. In particolare, su via Nizza, si terrà conto della situazione ante e post pista ciclabile, individuando soluzioni positive di progettazione e imparando, per il futuro, a evitare certi errori. Allo stesso modo il gruppo di ricerca eseguirà un’attenta valutazione dei parcheggi di interscambio lungo gli assi viari che possano favorire l’uso della bici.

Adesso è in atto il confronto con le altre città partecipanti. Al termine del percorso verrà creato un vero e proprio manuale sulla mobilità sostenibile valido a livello europeo.

Prossimamente il team di “Handshake”, che si avvale anche della collaborazione del Politecnico e della Consulta cittadina per la mobilità ciclistica, sottoporrà a residenti, commercianti e ciclisti di via Nizza un questionario sulla percezione della nuova pista. In futuro verranno posizionati dei punti di rilevamento lungo l’asse per misurare il rapporto quantitativo di veicoli pesanti e leggeri.

Manuela Marascio

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