Sono passati dieci anni e qualche settimana da quel 5 agosto 2015. Un giorno che per i famigliari di Andrea Soldi rappresenta un punto di non ritorno. Lui, affetto da schizofrenia paronoide, si trovava su una panchina in piazza Umbria. Il "posto sicuro” dove far sedere i pensieri persecutori e confusionari di chi vive questa condizione. Una sicurezza interrotta da un trattamento sanitario obbligatorio arrivato dopo che da qualche tempo, Andrea, ai tempi 45enne, aveva interrotto le cure.
Le colpe di chi effettuò quel Tso
Rifiuta il ricovero volontario, quindi gli agenti decidono di agire con fretta. Lo bloccano, lo ammanettano e lo caricano su un’ambulanza a pancia in giù, senza possibilità di respiro. Una dinamica emersa dalle indagini e poi da un processo che ha visto gli imputati condannati a un anno e mezzo. Pena confermata anche in Cassazione.
Un gesto concreto
Da quel triste caso oggi arriva un messaggio di speranza. Quello della Garante dei Detenuti Monica Gallo che oggi ha salutato l’incarico, dopo dieci anni. Nel passaggio finale del suo ultimo intervento pubblico è arrivata la proposta: “Propongo di intitolare l’Osservatorio ad Andrea Soldi. Un gesto concreto e simbolico per mantenere viva la memoria e l’attenzione sui trattamenti sanitari obbligatori”.
Un momento, quello del “caso Soldi” che la garante ricorda con particolare commozione. Pochi giorni prima, il 17 luglio, era stata nominata Garante.
"La vicenda mi ha profondamente colpita e ha rafforzato la convinzione che fosse necessario porre maggiore attenzione pubblica sulla materia - ha spiegato Gallo - Per questo considero l’avvio dell’Osservatorio sui TSO un’iniziativa necessaria”.
Necessario un cambio di paradigma
Una richiesta per realizzare un cambio di paradigma culturale su questo tipi di trattamento che necessitano di personale formato a gestire certe situazioni. E che arriva dagli stessi famigliari di Soldi.
"I ragazzi devono abbattere ogni dogma sul disturbo mentale, soprattutto in età adolescenziale - aveva dichiarato la sorella Maria Cristina Soldi al nostro giornale - Devono essere sempre più aperti e mai voltarsi dall'altra parte di fronte ai certi episodi. Non si deve considerare pazzo chi soffre di problemi di natura psicologica, ma averne il massimo rispetto: non è una persona violenta o pericolosa, se talvolta vive certi momenti".
Nella stessa intervista aveva espresso la famigliare di Andrea aveva espresso la necessità di avere uno psicologo in tutte le scuole, parallelamente a una formazione adeguata delle forze dell’ordine e di chi opera nei Tso.
I numeri dei Tso a Torino
Secondo i dati forniti dal Garante dal 2017 si contano a Torino mediamente 200 Tso all’anno. L’anno con più interventi è stato il 2022 con 258 casi. Molti i casi anche all’interno delle carceri. Al Lorusso e Cotugno nel 2024 sono stati 21.