La lotta al gioco d’azzardo patologico portata avanti dalla Città di Torino e della Regione Piemonte - con limitazioni all’orario di funzionamento delle slot machines e distanza obbligatoria da luoghi sensibili come scuole, chiese e banche - dà i primi risultati. Negli ultimi due anni nel capoluogo si registrano 94 milioni di euro giocati in meno, con 33 milioni di euro persi in meno. Dati che arrivano dal report della Società Italiana Tossicodipendenze Regione Piemonte e dall’ALEA – Associazione per lo Studio del Gioco d’Azzardo e dei Comportamenti a rischio.
Dal giugno 2016 al dicembre 2018 il numero totale delle classiche slot machines in Città è diminuito del 66%, passando da un totale di 6689 a 2262, così come il numero di locali che le ospitano, scesi in due anni da 1418 a 329 (-77%). Caso emblematico i tabacchi: in un anno (dicembre 2017-2018) quelli che hanno macchinette sono diventati solo 17 da 210.
Negli ultimi due anni sono calate anche le perdite da gioco d’azzardo lecito passando dai 309,7 milioni del 2016 a 276,4 milioni del 2018. Ovvero poco più di 33 milioni di perdite in meno.
“Proseguiremo -commenta la sindaca Chiara Appendino - la lotta al gioco d’azzardo patologico con tutti i mezzi a disposizione, a tutela delle tante persone che ne sono state colpite, delle loro famiglie e di tutta la comunità.”
“Come sempre, ribadisco come questa battaglia si può vincere solo con la collaborazione delle Istituzioni a ogni livello. Dal Governo alle Forze dell’Ordine, fino alla Polizia Municipale” conclude la prima cittadina.