"No al dumping contrattuale a livello europeo e soprattutto ricerca di soluzioni condivise, perché se i problemi del lavoro hanno radici europee, lo devono avere anche le soluzioni. Ma bisogna anche ragionare in termini locali. Le divisioni di ieri proprio a Torino sul tema della TAV al corteo del Primo Maggio dimostrano che in un territorio come Torino, che ha già pagato un conto salato alla crisi, quella della Torino-Lione non può essere l'unica risposta".
Con queste parole si è presentata a Torino Susanna Camusso, responsabile dipartimento internazionale della CGIL, all'iniziativa organizzata dall'organizzazione per e torinese in vista delle elezioni Europee. "Arriviamo unitariamente a un appuntamento elettorale importante per il mondo occidentale e con un'idea condivisa di Europa, dopo esserci confrontati anche con il mondo industriale".
E da Torino parte un messaggio preciso. "Ci misuriamo con una regione e una città che ha pagato pesantemente il prezzo della crisi e bisogna cercare di tornare a livelli per crisi - ribadisce Camusso - ma servono piani industriali e scelte che non possono essere solo locali, ma anche nazionale ed europeo. Ma non nell'ottica con cui è nato il piano di investimento dell'era Junker, basato su una leva finanziaria e non sullo spirito che dovrebbe avere un investimento pubblico".
Tornando al dumping, "serve un livello di salario condiviso che non crei concorrenza tra i diversi Stati, senza rischiare l'impoverimento del lavoro", conclude Camusso.