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Cultura e spettacoli | 13 maggio 2019, 19:20

Il Salone del Libro festeggia la sua comunità. Lagioia: "Restiamo fino al 2021"

In cinque giorni 148 mila visitatori. Prossima edizione dal 14 al 18 maggio. Già annunciate le date del 2021, dal 13 al 17

Il Salone del Libro festeggia la sua comunità. Lagioia: "Restiamo fino al 2021"

"Era iniziata fra le polemiche ed è finita con una festa": così Nicola Lagioia ha concluso il 32° Salone del Libro di Torino, che ha registrato 148 mila visitatori (27 mila, per ora, quelli del Salone Off, che si concluderà domenica prossima). Un nuovo record rispetto al 2018. "Una comunità fatta di lettori, editori, scrittori e addetti ai lavori, che quest'anno si è allargata ancora".

"Se il Salone fosse soltanto una vetrina editoriale", ha aggiunto, "le polemiche non ci sarebbero. Se attira tutta questa attenzione, è perché oramai è un luogo simbolico". "Bisogna però ponderare la qualità delle discussioni - ha aggiunto riferendosi al caso Altaforte -: se il tema è lo sdoganamento del fascismo, ma si risponde in modo triviale e non complesso, si perde una grande occasione. Noi abbiamo una responsabilità verso le 150mila persone che ci visitano. Nei giorni scorsi, riuscire a mantenere la calma mentre tutti intorno a noi la stavano perdendo, per citare Kipling, ci è parso il metodo migliore da scaricare. Per fare mediazione, anziché entrare a gamba tesa, serve ancora più coraggio".

"Ringrazio - ha concluso Lagioia - tutti i torinesi e piemontesi per la grande prova di accoglienza dimostrata in questi giorni, per la grande lezione di civiltà impartita a tutti". "Dopo cinque anni di grandissima difficoltà, con il successo di questa edizione, abbiamo concluso il nostro lavoro di ricostruzione", ha detto l'assessora uscente alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi. "Speciale è la formula con cui ora viene organizzato, con la collaborazione di pubblico e privato, dove ciascuno ha il suo ruolo. Un esempio di riconciliazione con Aie che celebra l'unione in un'Italia troppo divisa. Faccio la raccomandazione che ciò che si è costruito rimanga nel tempo".

"Questo Salone - ha aggiunto la sindaca Chiara Appennino - ha saputo riunire l'editoria grande e piccola. Ma soprattutto ha dimostrato più volte che spesso si può buttare il cuore oltre l'ostacolo e raggiungere risultati apparentemente impossibili. Questo è lo spirito del Salone, che non appartiene a un colore politico, ma alla nostra comunità, fatta di scrittori, lettori ed editori. Per quanto riguarda Torino, Lagioia non si tocca: lui con tutta la sua squadra è riuscito a risollevarlo. Credo che il dibattito che questo Salone ha suscitato sia importante per tutto il Paese".

Molto soddisfatto il presidente dell'associazione "Torino, la Città del Libro" Silvio Viale, che ha subito scherzato: "Il vero record è di aver organizzato tutto in sole 11 settimane".
"I tre ingressi - ha sottolineato - hanno funzionato bene. Sabato mattina abbiamo consentito in meno di un'ora e mezzo l'accesso alla fiera di 15 mila persone. Il passaggio dalla ferrovia ha visto un incremento costante giorno dopo giorno". E per l'edizione che verrà, Viale anticipa nuove misure selettive nella scelta degli espositori, onde evitare la presenze scomode come accaduto quest'anno.

Il prossimo Salone si terrà dal 14 al 18 maggio 2020, mentre per il 2021 le date andranno dal 13 al 17 maggio. "L'entusiasmo non verrà meno, una volta calato il sipario", ha commentato il presidente della Fondazione Circolo dei Lettori Giulio Biino. "Le polemiche non sono mancate, ma, nonostante tutti i tentativi di farci fallo, noi abbiamo segnato lo stesso. So già cosa potrà essere migliorato. Il Salone quest'anno ha dimostrato la sua imprescindibile natura di grande contenitori culturale. Volevamo fare di questa edizione la più bella di sempre, una grandissima festa per persone di ogni età. La ricetta per il Salone perfetto non la conosco, ma so che per questo abbiamo messo competenza, pazienza, sapienza e moltissima passione".

Manuela Marascio

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