Sì da +Europa all'autonomia regionale "moderata" di Sergio Chiamparino, non a quella spinta di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
"Queste tre regioni, che da sole - ha spiegato Silvja Manzi, capolista per il nord ovest alle Europee di +Europa - fanno il 40% del PIL italiano, hanno chiesto più libertà decisionale su 23 materie dalla sanità all'istruzione: in questo caso sarebbe più giusto parlare di secessione".
I radicali puntano il dito contro Roma, perché "a livello parlamentare si sta cercando di bypassare il dibattito e far passare le richieste di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia".
"Anche il Piemonte - ha aggiunto Elena Loewenthal, capolista alle Regionali con +Europa - ha avviato la richiesta di autonomia su 8 punti".
"Noi siamo favorevoli - ha spiegato - alla proposta di Chiamparino, con una maggiore integrazione con la UE." "Noi crediamo nel fare rete con Liguria e Valle d'Aosta per far sì che il Piemonte si trasformi in un crocevia di infrastrutture manifatture, eccellenze universitarie, turismo, innovazione e tanto altro", ha concluso Loewenthal.
"Ben vengano - ha proseguito Igor Boni, candidato alle Europee nel nord ovest con +Europa - le richieste di maggior autonomia in certi ambiti: questa però deve servire a migliorare l'utilizzo di risorse pubbliche, non a costruire l'illusione di mini-staterelli indipendenti".
"Il nostro obiettivo è quello di puntare a un regionalismo virtuoso, che non intende ottenere più potere e più soldi, bensì dare maggiore efficacia alle politiche della Regione", ha concluso.