Non si sono fatti attendere i commenti, a spoglio ancora in corso, da parte del mondo dell'economia e del sindacato sui risultati delle elezioni regionali, che segnano il cambio della guardia tra il governatore uscente, Sergio Chiamparino e il nuovo presidente, Alberto Cirio.
"Cirio, se si confermerà la vittoria, metta a frutto la sua esperienza locale in tema di turismo e soprattutto quella europea, il Piemonte ha bisogno dei fondi Ue", è il pensiero di Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia. Che ha aggiunto: "Il Piemonte deve allinearsi alla Lombardia e sfruttare al meglio le risorse in arrivo dall'Europa. Il Nord Est sta meglio del Nord Ovest, Milano è cresciuta, c'è bisogno di grande energia affinchè il Piemonte torni a essere una regione importante". Decisamente delineato anche il calo del Movimento Cinque Stelle. "Basta con la politica dei No, la Tav è necessaria e avremmo dovuto lottare anche per portare a casa le Olimpiadi, nessun imprenditore vuole una decrescita felice".
Respiro europeo anche per il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte: "Auguro buon lavoro ai neo parlamentari europei. La nuova assemblea di Strasburgo ha davanti sfide importanti, a partire dalla riforma della Politica Agricola Comune: abbiamo bisogno di regole e condizioni omogenee e armonizzate; dal sistema fiscale al costo del lavoro, alle pratiche ambientali e ci auguriamo che il nuovo Europarlamento tenga conto delle nostre peculiarità per valorizzarle a beneficio dell’economia italiana e delle nostre imprese”. Quanto al nuovo inquilino di piazza Castello, Allasia fa notare che "il Piemonte ha espresso in modo inequivocabile una profonda volontà di rinnovamento, particolarmente richiesta anche dal mondo agricolo. Il settore primario, in particolare, ha la necessità che la nuova amministrazione della Regione si attivi al più presto per velocizzare le procedure del Piano di Sviluppo Rurale, per la valorizzazione delle produzioni, il contenimento del proliferare eccessivo della fauna selvatica e lo snellimento della burocrazia, per ridare fiato allo sviluppo dell’agroalimentare subalpino”.
"Il voto regionale ha premiato chi è riuscito meglio di altri a dare voce allo scontento del territorio rispetto alla necessità di investimenti in infrastrutture oltre che di una politica economica più attenta alla competitività delle imprese - dice Corrado Alberto, presidente di Api Torino -. Hanno deluso invece le scelte e le posizioni ideologiche contrarie allo sviluppo di un territorio connesso al resto dell'Europa in termini di trasporti e dotazioni digitali. E' evidente che il Piemonte non ha votato la decrescita felice ed ha anche cercato una discontinuità forte rispetto al passato. Il sistema delle PMI si aspetta adesso un effettivo cambio di velocità oltre che una reale attenzione a tutto il tessuto produttivo torinese e piemontese, che in particolare guardi alle potenzialità delle filiere manufatturiere e dei servizi che devono essere valorizzate e non mortificate".
"Ci congratuliamo con l’onorevole Alberto Cirio per l’elezione a presidente della Regione Piemonte - aggiunge il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis -. Altrettanto vogliamo augurarci, vicendevolmente, l’avvio celere di una collaborazione con il mondo della rappresentanza dell’artigianato e della piccola impresa. Le nostre proposte per uno sviluppo del Piemonte sono note ad Alberto Cirio. Ci aspettiamo una serie di primi atti concreti con l’avvio del nuovo Governo regionale. Tra queste ricordiamo l’istituzione di un assessorato dedicato allo sviluppo della micro e piccola impresa per dare corso in maniera dedicata e sistematica al dialogo sociale e concertativo".