Ieri, martedì 25 giugno, si è tenuta a Palazzo Nuovo una partecipata assemblea in cui le precarie/i delle biblioteche hanno condiviso i percorsi di lotta con studenti, dipendenti e cittadinanza in genere per meglio inquadrare la loro lotta all'interno del più ampio scenario del lavoro esternalizzato, nello specifico di quelle categorie presenti in università (si pensi al portierato, alle pulizie, alla gestione del bar del CLE).
Ne è nata un'assemblea animata anche se i limiti di tempo imposti dagli orari di apertura del palazzo hanno compresso la parte decisionale riguardo alle prossime iniziative da prendersi.
È stato comunque deciso di proclamare uno sciopero per l’intera giornata di venerdì 28 giugno, data in cui si riunirà il CdA durante il quale sarà presa una decisione definitiva circa l'inizio del nuovo appalto del servizio reference delle biblioteche universitarie.
Ad oggi, infatti, sappiamo soltanto che l'attuale contratto terminerà il 30/6, ma l'Università non ha ancora sciolto la riserva riguardo al breve periodo in quanto la gara è stata sottoposta ad un ricorso al TAR e pertanto ora si attenderà la sentenza per sapere chi ha vinto la gara (ci vorrà almeno 1 anno).Infatti il CdA è indeciso tra l'avviare il nuovo appalto con la ditta attualmente vincitrice (che non avendo ancora firmato nulla con l'ateneo si rifiuta di imbastire delle relazioni sindacali con i lavoratori e le lavoratrici coinvolti) o se, visto il ricorso al TAR dell'attuale ditta appaltante arrivata seconda con uno scarto di appena due punti nella nuova gara, congelare tutto in attesa del pronunciamento del giudice (come prevede l'articolo 32 della legge 50/2016).
Una parte cospicua dei lavoratori, temendo un ulteriore rischio di una vera e propria interruzione dell'appalto con conseguente chiusura delle biblioteche a partire del 1 luglio, avrebbe preferito una forma di lotta più dura che prevedesse uno sciopero continuativo almeno da giovedì per far comprendere quanto teniamo al nostro lavoro, al nostro futuro ed ai servizi che offriamo ai nostri utenti, prima di tutto agli studenti.
La ristrettezza di tempi ha probabilmente penalizzato questa parte dell'assemblea, ma permane il messaggio che se il 28 le decisioni dell'amministrazione non saranno all'insegna della chiarezza, della trasparenza, del rispetto dei lavoratori, saremo pronti ad indire uno sciopero ad oltranza.
Non esistono infatti i tempi tecnici per gestire un passaggio da un datore all'altro che possa garantire i lavoratori coinvolti, e nemmeno la continuità dei servizi.
Ci teniamo inoltre a ricordare che se ci troviamo così a ridosso delle scadenze è colpa delle lungaggini burocratiche della gara d'appalto voluta dell'Università, il cui procedimento è iniziato oltre un anno fa per poi vedere riunire la commissione di gara in un giorno solo il 5 marzo per alcune ore, e non certo di noi lavoratori.
Chiediamo con forza che l'Università si assuma le responsabilità politiche ed etiche di tale scelta e trovi il modo di superare ostacoli di natura meramente contabile.
Diamo appuntamento per venerdì 28 giugno alle ore 8:30 di fronte a Palazzo Nuovo, per raggiungere in corteo il rettorato dell’Università in via Po dove si svolgerà il CdA.