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Attualità | 04 settembre 2019, 15:55

A Pinerolo “due braccia” che accolgono chi è temporaneamente in difficoltà

Inaugurato stamattina il social housing di via Vescovado: 11 alloggi per aiutare famiglie e single nel nome di Annalisa Cortassa

A Pinerolo “due braccia” che accolgono chi è temporaneamente in difficoltà

Il nome “Casa Annalisa” è un segno di gratitudine alla dipendente dell’Ufficio casa del Comune di Pinerolo, Annalisa Cortassa, scomparsa prematuramente lo scorso anno, che aveva seguito il progetto con tanta passione e tanto impegno.
Dopo undici anni travagliati, il social housing di via Vescovado 20 è stato inaugurato e nei prossimi giorni entreranno i primi assegnatari: sia single, sia donne sole con bimbi che famiglie. Casi che hanno bisogno temporaneamente di un alloggio a un canone basso e che si impegnano a firmare un progetto di inserimento lavorativo di massimo 18 mesi, anche se in casi speciali ci può essere una proroga per altri 18.

L’idea quindi è che ci sia una rotazione costante negli 11 alloggi, più uno spazio comune. Alla presentazione stamattina, oltre all’assessore Lara Pezzano e al sindaco Luca Salvai, sono intervenuti anche la Regione, per bocca del funzionario Mauro Musso, il presidente della Fondazione regionale Società operaia di mutuo soccorso Guido Bonfante, nonché Ermanno Sacchetto presidente della Società operaia pinerolese. Proprio lui, guardando la struttura, che si apre con due ali laterali al cancello, le ha definite “braccia che accolgono chi ha bisogno”.

Nel suo intervento ha scherzato sul lungo iter, dicendo che è invecchiato assieme al responsabile del servizio fabbricati pubblici del Comune, ma ha anche ringraziato il sindaco precedente Eugenio Buttiero: “Ha creduto molto nel progetto e mi sono permesso di invitarlo personalmente, perché senza di lui il progetto non sarebbe andato avanti”.
La minoranza di allora, in particolar modo Progetto per Pinerolo aveva contestato duramente i costi e le modalità dell’operazione, perché l’intervento è costato 1.200.000 euro (800.000 sono fondi regionali e 400.000 comunali) e l’immobile è in comodato d’uso gratuito al Comune per 30 anni, ma la proprietà resta della Società operaia di Mutuo Soccorso. L’intervento pinerolese, al di là delle vecchie polemiche, è comunque il primo caso di una collaborazione di edilizia sociale tra Società operaia ed enti pubblici.

Marco Bertello

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