Inizia con un piccolo caso, subito rientrato, l’anno scolastico 2019-2020 di Tundo. Alcuni dipendenti, quelli con contratto a tempo determinato scaduto lo scorso 7 giugno, hanno infatti lamentato il mancato pagamento da parte dell’azienda che si occupa del trasporto a scuola dei disabili del Tfr e della quattordicesima.
Una notizia inaspettata per il personale che tra pochi giorni rientrerà in servizio dopo il riassorbimento effettuato dalla ditta Valdocco. Tundo però ha subito precisato: “I pagamenti del Tfr, insieme alla quattordicesima, verranno inseriti nella prossima busta paga. Quella di settembre”. Di fatto, il disguido che aveva allarmato i lavoratori con contratto a tempo determinato, si risolverà entro il 20 settembre, giorno in cui sono previsti i pagamenti degli stipendi.
Un piccolo ritardo dunque, visto che gli ex dipendenti Tundo avrebbero dovuto ricevere tutto a 90 giorni dalla fine del rapporto lavorativo, il 7 settembre. Con due settimane di ritardo tutte le situazioni legate alle persone che hanno smesso di lavorare il 7 giugno scorso verranno normalizzate.
Parzialmente soddisfatti i lavoratori, che pur apprezzando l’impegno di Tundo a regolarizzare le loro posizioni in due settimane, hanno sottolineato come la quattordicesima non avrebbe dovuto seguire le tempistiche dei 90 giorni dettate invece dal rilascio del Tfr. In questi giorni di tensione non sono poi mancate le polemiche legate alla comunicazione e alla trasparenza tra ditta e lavoratori. “Abbiamo provato più volte a sollecitare l’azienda per ottenere chiarimenti circa la nostra posizione ma non abbiamo ottenuto risposte”, spiegano gli ex dipendenti Tundo.
Il rilancio dell’azienda e del servizio era stato accolto con entusiasmo, ma dopo mesi di tranquillità questo intoppo rischia di minare il clima positivo proprio all’inizio dell’anno scolastico: “E’ un primo campanello d’allarme, continuerò a vigilare su questa situazione. Qualche difficoltà da parte di un’azienda che ha avuto problemi economici era lecito aspettarselo, ma la comunicazione deve essere chiara e trasparente”, è il monito lanciato dalla consigliera del Partito Democratico Chiara Foglietta.