Domani, lunedì 16 settembre, sono in programma due interessanti eventi al Circolo dei Lettori di Torino: alle ore 18 la presentazione di “L’algoritmo e l’oracolo” di Alessandro Vespignani, alle 18:30, invece, Marcello Fois leggerà dal suo nuovo libro “Pietro e Paolo”, accompagnato dalle musiche live di Boosta.
Predire il futuro è la nostra ossessione sin dall’alba dei tempi. Cosa accadrebbe se fosse possibile prevedere con largo anticipo non solo fenomeni come quelli meteorologici, ma tutta la nostra vita? Togliamo il se. I nuovi indovini artificiali lo stanno già facendo. Alessandro Vespignani, uno dei più importanti scienziati della predizione al mondo, con la sua arte mantica non si affida ai segni della natura, bensì a quelli matematici della datificazione. E a fornirgli questi dati siamo proprio noi. Vespignani è ospite del Circolo dei lettori domani, lunedì 16 settembre, alle ore 18, insieme a Gabriele Beccaria e Ciro Cattuto, per raccontare i segreti di questa scienza con L’algoritmo e l’oracolo (il Saggiatore).
Sotto il cielo rigido e impassibile di gennaio, Pietro e Paolo (Einaudi) si stanno per incontrare dopo tanto tempo. Lo sanno entrambi, sarà l'ultima volta. Marcello Fois racconta al Circolo dei lettori il loro speciale legame, lunedì 16 settembre alle 18.30. Accompagnano la serata le letture dell’autore e le musiche di Davide "Boosta" Dileo.
Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un’adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia. I giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi Lucia, «una giovane acacia selvatica»: sono tante le vie per scoprire chi sei, chi vuoi diventare, qual è la misura esatta del tuo potere. Quando Paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue si arruola anche Pietro, da volontario. Il suo compito è guardare a vista l’amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. Le disparità nel loro rapporto ora non è piú possibile ignorarle, s’impongono come le regole di grammatica che Paolo un tempo spiegava a Pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo. «Non lasciarmi» chiede Paolo, e Pietro forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre.
Sino a quel mattino di gennaio in cui, ormai uomini fatti, si troveranno di nuovo uno di fronte all’altro. In una resa dei conti dove tradirsi o salvarsi può essere paradossalmente lo stesso gesto.