"Apprendo dalla stampa che Andrea Lorusso, fino a domenica assistente dell’assessore regionale Chiara Caucino, è stato dalla stessa licenziato in tronco, a seguito della scoperta sia di un suo post su Facebook del 2014 in cui appare una sua foto a Predappio, in preghiera davanti alla tomba di Mussolini, sia per avere ripreso in un post del 2010 una dichiarazione di Mussolini radicalmente misogina. Non mi interessa entrare nella polemica. Rilevo solamente che l’antifascismo deve essere uguale per tutti, sia per l’oscuro giovane assistente sia per il ben noto esponente politico". Lo ha detto Giulio Manfredi (Radicali Italiani), che ha proseguito: "Mi riferisco a Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio Regionale del Piemonte. Marrone era già capogruppo di Fratelli d’Italia nel 2017, quando la trasmissione RAI 'Nemo' lo riprese mentre cenava a Lugansk, nel Donbass occupato dalle milizie separatiste filorusse, con vari altri esponenti di partiti europei filorussi e con Andrea Palmeri, fascista dichiarato, ex capo ultras dei tifosi della Lucchese. Nel 2017 Palmeri era già stato condannato in secondo grado per associazione a delinquere, nonché sottoposto a obbligo di dimora in attesa della sentenza della Cassazione; ma anziché rimanere a Lucca, Palmeri andò a combattere con i secessionisti del Donbass (a libro paga di Putin) ed è attualmente ricercato dalla Procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta sui reclutatori italiani di mercenari per il Donbass".
"E’ dal 2017 che chiediamo alle istituzioni regionali (non importa se di maggioranza o di opposizione) di stigmatizzare il comportamento di Marrone, richiedendogli chiarimenti sulla sua presenza in una zona di guerra, soggetta alle sanzioni internazionali, accanto a una persona quale Andrea Palmeri. Finora nessuno ha detto nulla. Dopo il “caso Lorusso” non si può più stare zitti".