Una giornata informativa sul mondo del cibo vegetale in Italia e a Torino. Si è aperta così la sesta edizione di The Vegetarian Chance, festival internazionale di cucina vegetariana e vegana, ospitato negli spazi di EDIT fino a domani.
La mattinata si è aperta con un videomessaggio dello scrittore Safran Foer - già ospite della Fondazione Circolo dei Lettori il mese scorso con Possiamo salvare il mondo prima di cena -, che ha parlato del vegetarianesimo come "la miglior diete possibile", scelta da lui compiuta con lo scopo di "ridurre il livello di sofferenza e distruzione nel mondo".
"Sono diventata vegetariana e poi vegana grazie a un suo libro", ha commentato la consigliera comunale Chiara Giacosa, in rappresentanza della Città di Torino. "Alla ventesima pagina mi si è aperto un mondo, e ho deciso di improntare la mia vita su una scelta etica di amore per tutti gli esserei viventi".
"Mangiare vegetale fa molto per l'ambiente. Le nostre scelte, anche dal punto di vista alimentare, possono davvero cambiare il mondo. E sono orgogliosa che questa manifestazione abbia voluto trasferirsi da Milano a Torino, dato che da sempre è una città sensibile al veganesimo, e lo sta diventando sempre di più".
Una tendenza che fa riflettere, soprattutto considerando che l'età media per iniziare un nuovo stile di vita si sta abbassando all'adolescenza. Secondo il sondaggio presentato da Eumetra MR e Renato Mannheimer per TVC/Lavazza, inerente “L’attitudine vegetariana dei giovani”, su un campione di 806 ragazzi in Italia tra i 16 e i 23 anni, solo il 52% risulta soddisfatto di ciò che mangia, e 1 su 3 cerca di seguire con attenzione una dieta bilanciata. Ma il dato più interessante riguarda le prospettive future: ben il 62% degli intervistati ritiene che una miglioria da apportare alle proprie abitudini sia proprio modificare il tipo di alimentazione, convinti (38%) che anche l'emergenza climatica ne risenta in positivo.
E se l'etica ambientalista in questi ultimi tempi è stata in grado di fomentare un gruppo "new generation" come il Fridays for Future, è anche dalla cura del piatto - capace di incontrare tutti i palati - che bisogna necessariamente passare.
Quattro i ristoranti torinesi che hanno portato la propria esperienza in materia di cibo veg: Soul Kitchen, L'orto già salsamentario, Sale in zucca e Mezzaluna. "La valenza estetica del piatto è essenziale - ha detto Luca André di Soul Kitchen -. Spesso non viene calcolata e mangiare vegano assume per tutti un'accezione negativa. La cucina per me dev'essere sempre fatta bene, con gusto e bellezza".
Il festival prosegue oggi e domani. Tra gli eventi più attesti, la gara dei cuochi di domenica. I concorrenti di quest’anno sono molto eclettici e multiculturali perché in diversi casi non lavorano nel loro paese di provenienza. Eccone i nomi: Walter Casiraghi (Russia-Italia), Gabriele Grilli (Italia), Shu Yuan Chen Tsai (Spagna-Taiwan), Ueda Satoru (Italia-Giappone), Baek Sunjing (Giappone- Corea), Sylvester Schatteman (Belgio), Gabriele Vergura (Italia), Hayao Watanabe (Italia-Giappone). La cucina a vista di EDIT permetterà al pubblico di seguire il lavoro dei cuochi in cucina e dopo la premiazione sarà proposto in vendita un originale piatto “8x8” che conterrà finger food preparati dai concorrenti. In abbinamento cocktail vegetali dei mixologist di EDIT.