Grande partecipazione all’evento tenutosi mercoledì sera con l’arrivo a Settimo di Mario Calabresi, ex direttore de “La Stampa” e “Repubblica”, che presso la Sala Levi della Biblioteca Archimede ha presentato il suo nuovo libro pubblicato da Mondadori “La mattina dopo”.
Calabresi scrive: «Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo. Sappiamo tutti di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale, ma subito dopo viene aggredito dal dolore.» Quando si perde un genitore, un compagno, un figlio, un lavoro, una sfida decisiva, quando si commette un errore, quando si va in pensione o ci si trasferisce, c’è sempre una mattina dopo. Un senso di vuoto, una vertigine. Che ci prende quando ci accorgiamo che qualcosa o qualcuno che avevamo da anni, e pensavamo avremmo avuto per sempre, improvvisamente non c’è più. Perché dopo una perdita o un cambiamento arriva sempre il momento in cui capiamo che la vita va avanti, sì, ma niente è più come prima, e noi non siamo più quelli di ieri. Un risveglio che è inevitabilmente un nuovo inizio. Una cesura dal passato, un da oggi in poi».
Una bella occasione per riflettere su un tema così delicato, comune, almeno una volta, a tutti noi. Storie di persone che hanno dovuto affrontare un cambiamento radicale nella propria vita, trovando la forza per rialzarsi, nel dolore. Perché, come ricorda l’autore: «il giorno dopo finisce quando i conti sono regolati, quando ti fai una ragione delle cose e puoi provare a guardare avanti, anche se quel davanti magari è molto diverso da quello che avevi immaginato».
L’evento ha visto la partecipazione dei ragazzi delle scuole “8 Marzo”, e “Gobetti Marchesini Casale Arduino”, che hanno avuto occasione di rivolgere delle domande a Calabresi, riflettendo insieme sulla lettura svolta. E proprio ai ragazzi l’autore ha voluto indirizzare il consiglio finale, un suggerimento prezioso con l’invito di sconfiggere la pigrizia e di provare a fare le cose ora, nel momento presente, per poi non avere rimpianti in futuro.
“Perché non importa quante volte tu venga buttato giù moralmente, bisogna rialzarsi sempre, e se non avrai successo la prima volta ritenta. Cadi a terra 7 volte, rialzati 82”.