"Basta ammortizzatori, vogliamo lavorare". E' questa la frase che meglio di qualunque altra rappresenta il termometro dell'umore dei lavoratori ex Embraco (ora Ventures) dello stabilimento di Riva di Chieri, protagonisti di una vertenza ormai "fiume" che nella mattinata di lunedì sono stati raggiunti da una delegazione di sindaci del territorio, parlamentari e consiglieri regionali, guidati dal primo cittadino di Chieri, Alessandro Sicchiero.
Il clima, con l'avvicinarsi del mese di luglio e della fine degli ammortizzatori sociali, è ovviamente in peggioramento. Sono sempre circa 400 le persone che aspettano da tempo risposte precise sul proprio futuro e che, accanto a molti impegni e buone parole, in questi mesi hanno subito solo cocenti delusioni. Si era pure festeggiato e brindato, in quella fabbrica, con l'arrivo di una proprietà che sembrava dovesse imprimere una svolta alla vicenda. E invece quasi due anni dopo ci si ritrova con uno stabilimento semi vuoto e certezze ridotte al lumicino, mentre dal Mise è stata rimessa in campo Invitalia e la stessa Whirlpool sembra voler giocare un ruolo per il futuro della fabbrica che si era lasciata dietro le spalle.
"Vogliamo continuare a tenere alta l'attenzione su questa situazione - dice Sicchiero - e come primi cittadini ci siamo anche mossi per andare fino a Roma. Ma possiamo fare poco, di pragmatico, sono i nostri rappresentanti in Parlamento ad avere maggiori possibilità".
E dal sindaco è arrivata anche una prospettiva nuova, rispetto al recente passato, che vedrebbe per l'ex stabilimento di Embraco una reindustrializzazione "a più voci", ovvero non più con un unico solo compratore eventuale, ma più di una realtà disponibile a subentrare. Alcune aziende si sarebbero anche già fatte avanti, nei mesi scorsi. Si parla di un nome attivo nel biomedicale, ma non sarebbe l'unico. E l'impegno a cercare nuovi imprenditori interessati sarebbe condiviso anche dagli altri primi cittadini della zona. "Un dossier ero già riuscito a farlo pervenire al Mise, quando però l'orientamento era ancora sull'ipotesi di un unico investitore: si tratta di un imprenditore della zona che avrebbe bisogno di rinforzare la propria forza lavoro. Mi rendo conto che pensare a più interlocutori sia più complesso in termini di coordinamento, ma sicuramente offre maggiori ipotesi di ragionamento per il futuro dei lavoratori ex Embraco", conclude Sicchiero.
"L'ipotesi di più investitori era già stata avanzata anche in sede ministeriale - commenta Vito Benevento, della segreteria Uilm - in tempi non sospetti e se si tratta di risollevare la situazione qualunque ipotesi va bene, basta che però ci si trovi di fronte a soggetti veri e non fasulli. Al prossimo incontro con il Mise devono esserci anche Invitalia e Whirlpool proprio per poter procedere su questo fronte".
La speranza è che l'agenda fissi l'appuntamento prima della fine del mese (anche se si annuncia un gran viavai negli uffici del Mise, tra Mahle e proprio Whirlpool Napoli. "Ma è necessario che a quell'incontro - aggiunge Edi Lazzi, segretario di Fiom per Torino e provincia - Whirlpool decida di mettere altri soldi per la reindustrializzazione e lo stesso Governo garantisca risorse per nuovi investitori, altrimenti non si può pensare che qualcuno venga davvero a investire a Riva di Chieri. E che il rientro sul lavoro riguardi tutte e 400 le persone coinvolte". Intanto, l'incontro di stamattina, ha avuto il merito di "tenere alta l'attenzione sul caso Embraco - dice ancora Lazzi -, oltre a far toccare alle forze politiche il polso di una situazione che è sempre più vicina all'esasperazione".
Proprio dalla Regione arriva la voce di Francesca Frediani, consigliera del Movimento Cinque Stelle. "Anche la Regione Piemonte deve fare la propria parte nella vicenda Embraco. Già domani in Consiglio regionale chiederemo il coinvolgimento diretto della Giunta regionale che dovrà iniziare ad interagire con sindacati, lavoratori, sindaci del territorio ed imprese potenzialmente interessate a rilevare il sito. La Regione, per sua natura, dovrebbe avere un ruolo di regia nelle operazioni di ricerca di imprenditori interessati a rilanciare la produzione e di ricollocazione dei lavoratori sul territorio". "L'anticipazione della cassa, introdotta dalla Regione, è sicuramente un importante strumento per aiutare i lavoratori - aggiunge Frediani - ma serve di più. Come avvenuto di recente per il caso Comital di Volpiano, si dovranno trovare anche adeguate forme di sostegno economico delle famiglie".
E proprio i lavoratori Ex Embraco hanno voluto ribadire il loro pensiero: "Ringraziamo le autorità intervenute: avere la solidarietà che ci preme, quella fatta di proposte ed iniziative per trovare una soluzione lavorativa per oltre 400 lavoratori è da tutti apprezzata! Se qualcuno dei lavoratori ha colto l'occasione per esternare la sua rabbia e frustrazione è per la fatica che questa situazione logorante crea! Noi tutti crediamo che occorra indirizzare tutte le energie verso una possibile soluzione, con l'unione di tutte le forze in campo! Gli errori commessi nel recente passato siano di insegnamento per far sì che questo possa accadere!".