Anche a Torino, come nel resto d’Italia, esplode la rabbia “delle partite Iva”. E’ un grido d’allarme quello che si leva da Lungo Stura Lazio, dove questa mattina negozianti, ambulanti e commercianti si sono ritrovati in un presidio che si pone come obiettivo quello di attirare l’attenzione contro le tasse che stanno letteralmente “uccidendo” i possessori di una partita Iva.
Una delegazione si è direttamente recata a Roma, dove oggi ha avuto luogo la manifestazione nazionale. Chi per mille motivi non è riuscito a recarsi nella capitale, ha comunque chiuso le serrande della propria attività, disertato i mercati e si è recato in Lungo Stura Lazio. La richiesta avanzata allo Stato è tanto semplice quanto determinata: un aiuto concreto per porre fine all’emorragia causata dall’eccessiva pressione fiscale.
“La nostre classe politica sembra che abbia gli occhi ricoperti e le orecchie tappate, non si può rimanere indifferenti di fronte alle chiusure definitive ormai giornaliere di moltissime piccole e medie imprese. Non possiamo competere con chi paga una minima percentuale di tasse e chi come noi il 70%. Chi pensa che questo problema sia solo delle partite iva, sbaglia di grosso. Se un imprenditore fa fatica a pagare le tasse può scordarsi di assumere un dipendente. È un danno per l'intera economia” spiega Carmela Ventra, commerciante di Borgo Vittoria.
E’ da qui, dal quartiere di periferia che un maggior numero di persone ha scelto di partecipare al presidio, ma in tanti li hanno emulati: dagli ambulanti del mercato di corso Palestro, rimasto deserto per l’occasione, ai commercianti del quartiere Barca e Bertolla, promotori dell’iniziativa torinese.
I numeri, di fatto, giustificano la loro levata popolare. Federcontribuenti ha stimato un guadagno netto di 17mila euro per chi ne fattura 45mila. Tra controlli frequenti, moduli e una burocrazia considerata eccessiva, al giorno d’oggi avere una una partita Iva è un lusso che molti non riescono più a sostenere. Da queste problematiche viene fuori il dato più preoccupante: la “morte” di 3 milioni di partite Iva in tre anni. I manifestanti torinesi, in tarda mattinata, sono stati ricevuti in Regione.
"Siamo dalla parte delle partite Iva e dei commercianti strozzati dal cappio fiscale. Per questo daremo loro voce in Regione Piemonte", commentano intanto il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone e il consigliere di Fdi e vice presidente della commissione commercio Paolo Bongioanni. "Questa mattina abbiamo assistito a manifestazioni che mostrano il disagio profondo dei piccoli imprenditori traditi dal governo giallo-fucsia. Partite Iva, commercianti, ambulanti: tutti traditi dalle promesse grilline e ora abbandonati davanti a tasse insostenibili. Lo stesso sindaco Appendino, durante tutta la sua campagna elettorale, aveva fatto promesse a questo mondo, salvo poi concedere l'apertura di nuovi centri commerciali. Noi però siamo dalla loro parte, perchè sappiamo bene quanto la piccola impresa sia il motore pulsante del Piemonte. Per questo motivo durante la prima seduta utile della commissione commercio audiremo le associazioni e le organizzazioni dei commercianti per cercare di trovare soluzioni concrete. Basta con le prepotenze del governo giallo-fucsia. Tuteliamo la piccola imprenditoria".