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Eventi | 30 gennaio 2020, 12:44

Al Circolo dei Lettori Adriano Sofri con "Il martire fascista"

Appuntamento per venerdì 31 gennaio alle 17.30 con il giornalista Massimiliano Coccia e Fabio Levi, direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Al Circolo dei Lettori Adriano Sofri con "Il martire fascista"

Il 4 ottobre 1930 viene ucciso in un agguato il maestro Francesco Sottosanti, in un paesino sloveno annesso all’Italia dopo la Prima guerra. Mentre il regime commemora il martire fascista, i giornali sloveni scrivono che sputava in bocca agli scolari che pronunciassero una parola nella loro lingua. E che si dice che fosse tisico. Le autorità fasciste rispondono sdegnate: era un bravo maestro, quello che maltrattava i bambini era solo un suo omonimo. Qual è la verità? Adriano Sofri ha ricostruito in Il martire fascista (Sellerio) questa cronaca del 1930, cui lo legano imprevisti fili personali, e la racconta al Circolo dei lettori, venerdì 31 gennaio, ore 17.30, con il giornalista Massimiliano Coccia e Fabio Levi, direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.

Un maestro siciliano, di solida fede fascista, va a insegnare nella scuola di un paesino sloveno vicino a Gorizia, annesso all'Italia dopo la carneficina della Grande guerra. Ha una giovane moglie, cinque figli e un sesto in arrivo. È uno dei molti convocati a realizzare la «bonifica etnica», l'italianizzazione forzata di una minoranza renitente. Una sera, all'inizio dell'anno scolastico del 1930, il maestro Sottosanti viene ucciso in un agguato. L'Italia fascista commemora il suo martire. Ma da oltre confine si accusa: infieriva contro i bambini, sputava in bocca a chi si lasciasse sfuggire una parola nella sua lingua madre, lo sloveno. Ed era tisico. Il rumore si spegne presto. Le autorità fasciste sanno che i maltrattamenti raccapriccianti avvenivano davvero, ma l'autore era un altro, il più vicino all'ucciso. I militanti antifascisti sloveni si accorgono di aver commesso un incredibile scambio di persona.

Adriano Sofri, giornalista e scrittore, fu negli anni Settanta leader del movimento politico Lotta Continua. Venne, dopo alterne sentenze, condannato come mandante dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, ritenuto responsabile della morte di Luigi Pinelli, l'anarchico morto il 15 dicembre 1969 negli uffici della polizia di Milano, tre giorni dopo la strage di Piazza Fontana. Ha pubblicato più di 20 libri, fra saggi, indagini e racconti.

comunicato stampa

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