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Economia e lavoro | 18 marzo 2020, 17:30

Coronavirus, salgono a 72 le aziende metalmeccaniche che hanno sospeso l'attività: coinvolti 36mila lavoratori

In uso ammortizzatori sociali, ferie e permessi per rafforzare le condizioni di sicurezza e tutela degli operai. Lazzi (Fiom): "Si sta facendo il possibile, ma troppa gente ancora rischia di incrociarsi". Intanto si segnalano nuovi casi di positività

Coronavirus, salgono a 72 le aziende metalmeccaniche che hanno sospeso l'attività: coinvolti 36mila lavoratori

Aumenta con il passare dei giorni il numero di aziende metalmeccaniche che scelgono di sospendere (completamente o in parte) la propria attività per dare spazio a operazioni di rafforzamento dei criteri di sicurezza al proprio interno, a tutela dei lavoratori. L'elenco è arrivato a quota 72 aziende, per un totale di 36mila dipendenti. Per realizzare queste sospensioni, sono state adottate soluzioni che spaziano dall'uso degli ammortizzatori sociali, fino all'uso delle ferie e dei permessi.

La situazione è diversificata nelle varie imprese, c’è chi ha sospeso totalmente l’attività e chi l’ha ridotta sensibilmente, con solo alcune presenze all’interno delle aziende. 

"In questi giorni abbiamo fatto decine di accordi per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, l’uso di ferie e permessi residui, per ridurre le presenze in azienda e  tutelare la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, implementando in questo modo il protocollo firmato a livello nazionale - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom Cgil -. È fondamentale ridurre drasticamente il numero dei lavoratori all’interno delle imprese, per evitare affollamenti sui mezzi pubblici e nelle stesse aziende".

"Abbiamo constatato anche di persona - aggiunge - entrando in due stabilimenti metalmeccanici (nel rispetto delle norme sulla circolazione e delle misure di sicurezza) la situazione all’interno degli uffici e delle officine. Sono voluto andare anche io personalmente, dentro gli stabilimenti perché la Fiom Cgil è impegnata con tutta la sua struttura nello stare al fianco e tutelare chi rappresenta, soprattutto in un momento difficile come questo. In un clima surreale, ovattato dal silenzio completo dei lavoratori, tutti con la mascherina e uno sguardo poco sereno, abbiamo comunque riscontrato che in alcune realtà si sta facendo il possibile per rispettare le norme di sicurezza, soprattutto sulla distanza tra le persone. Resta il fatto che continuo ad avere la sensazione che se non si arriverà a un fermo generalizzato per le produzioni non necessarie – a questo punto a livello europeo –  la pandemia sarà difficile da debellare perché troppa gente continua a circolare e incrociarsi nei luoghi di lavoro".

"Ogni giorno ci arrivano notizie di lavoratori trovati positivi al COVID-19 (l'ultima, in ordine di tempo, secondo fonti sindacali riguarderebbe lo stabilimento AGAP di Grugliasco, ndr) e le stesse aziende sono costrette a fermare completamente l’attività produttiva, a mettere in quarantena tutte le persone che sono state a contatto con il lavoratore in questione, a svolgere la sanificazione".

Massimiliano Sciullo

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