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Politica | 13 maggio 2020, 19:39

Riparti Piemonte, commenti negativi da parte di LUV e M5S

Grimaldi: "La Giunta accolga i nostri emendamenti e includa le categorie lasciate fuori dal Bonus". Bertola: "Poco ambiente e poca economia circolare per far ripartire il Piemonte"

Riparti Piemonte, commenti negativi da parte di LUV e M5S

Commenti negativi da parte delle oppsizioni al decreto Riparti Piemonte varato dalla Giunta Regionale. “Il 'Riparti Piemonte si è già incagliato” – commenta Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione Piemonte –. “Quella odierna doveva essere una commissione legislativa veloce per chiudere e votare le misure di sostegno economico per le categorie e le aziende in difficoltà, in verità è stata una Waterloo”.

“Da venerdì scorso” – prosegue Grimaldi - “chiediamo alla Giunta quali siano i criteri per cui alcune attività imprenditoriali vengono ricomprese all’interno del Bonus a fondo perduto e altre, magari molto simili, no. Ma questa semplice domanda non ha avuto ancora risposta, pertanto non capiamo perché, ad esempio, alle discoteche siano destinati 2500 euro mentre ai locali che fanno musica dal vivo no”. – I più famosi a Torino sono l’Hiroshima Mon Amour, l'Off Topic e il Cap10100, ma sono centinaia in tutta la regione i locali dimenticati.

“La Giunta” - aggiunge Grimaldi - “sa fare male il proprio lavoro in Regione ma benissimo la comunicazione sui social: è riuscita nel miracolo di riscrivere il provvedimento tre volte, inserendo di volta in volta gli emendamenti delle opposizioni ma, come per magia, tra una versione e l'altra, con sempre meno fondi; oggi, addirittura, il Vicepresidente e alcuni Assessori su Facebook pubblicavano un elenco aggiornato di categorie a cui spetterà il bonus, citando emendamenti ancora una volta preparati dalle minoranze per coprire le falle del 'Riparti Piemonte', ma non ancora votati”.

La legislativa si è conclusa con un nulla di fatto, tra rinvii, ritardi ed emendamenti di Giunta non arrivati.

“A noi comunque” - conclude Grimaldi - “non interessa piantare bandierine, vogliamo solo che le decine di migliaia di soggetti dimenticati ricevano i fondi come gli altri. Se da una parte siamo felici che, grazie a noi, librerie, giocattolai, autoscuole, agenzie di viaggio e negozi di abbigliamento siano stati inclusi nel Bonus, speriamo che da domani lo sia a sua volta chi organizza spettacoli dal vivo, service musicali e video, le APS, ma anche le ludoteche, le bocciofile e i piccoli esercizi di beni considerati minori”.

"C’è poco ambiente e poca economia circolare nel Riparti Piemonte della giunta Cirio", sottolinea anche Giorgio Bertola, Consigliere Regionale M5S Piemonte. "Nei 200 milioni messi a disposizione dalla regione per la gestione dell’emergenza non c’è nulla che lasci intendere uno slancio verso un’economia più sostenibile. I 44 milioni sbandierati dall’assessore Marnati sono tutti finanziamenti già previsti a bilancio,  tra fondi europei (per la maggior parte) e soldi regionali".

"Anche i 6.9 milioni per l’efficientamento energetico si riferiscono alla legge regionale 7 del 2018. Snobbato anche il settore agroambientale a cui vengono destinati solamente 600.000 euro. Tutti gli altri movimenti saranno frutto di spostamenti di capitale all’interno del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). E’ insomma un Riparti Piemonte che guarda al passato, ad un’Italia post bellica e rurale che pensava di poter ripartire dall’edilizia".

"Ora la massima semplificazione dell’iter amministrativo e la riduzione di oneri e adempimenti in materia di urbanistica e di tutela del paesaggio rischiano di accelerare solo cementificazione e sfruttamento del suolo. Eppure la gestione della  fase post-emergenziale  da un punto di vista climatico e ambientale è alla fase cruciale. Questa battuta d’arresto globale dovrebbe essere - come sostiene una buona parte della comunità scientifica - un’occasione per ripensare le strategie economiche in una chiave più sostenibile e low carbon ma a conti fatti il rischio che questa pandemia possa trasformarsi in una debacle delle politiche per il clima è concreto".

"La terra è tornata a respirare ma si tratta soltanto di una fase temporanea. Ciò che preoccupa è che le tematiche ambientali, davanti a un’urgenza di recuperare i danni economici provocati dalla catastrofe, possano essere messe in secondo piano determinando conseguenze ancora più devastanti".

comunicato stampa

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