Ripartire dalle basi per risollevare l'intero comparto dell'arte contemporanea dopo un momento di crisi. Prende spunto da questo principio il nuovo progetto di Artissima, chiamato non a caso Fondamenta e dedicato a quello che da sempre costituisce il fulcro della fiera torinese: le gallerie.
Un'iniziativa che prende il via da domani, 5 giugno, sul sito https://www.artissima.art/<wbr></wbr>fondamenta/, con 194 gallerie coinvolte (122 estere e 72 italiane, tra cui 10 torinesi), riunite in un unico ambiente virtuale, accessibile a tutti gli utenti.
Non si tratta tanto di una viewing-room o una kermesse digital, ma il risultato del lavoro di ricognizione portato avanti dal team curatoriale di Artissima, attraverso ricerche mirate sulle proposte contemporanee da esporre agli amanti ed esperti del settore o ai semplici curiosi.
Attraverso un’interfaccia semplice e intuitiva, Fondamenta presenta 194 opere, una per galleria, su pagine virtuali immaginate come ideali muri portanti. Ogni "parete" corrisponde a una sezione: Present Future, curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner; Back to the Future, curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar; Disegni, curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge; New Entries, curata da Valerio Del Baglivo; Main Section, curata dalla direttrice di Artissima Ilaria Bonacossa.
Nel lavoro di selezione, il comune denominatore era dettato dal valore delle opere, con un prezzo massimo di 15 mila euro.
"Hanno aderito tutti con grande entusiasmo - spiega Bonacossa -. L'obiettivo è di costruire una proposta utile anche ad avvicinare un pubblico nuovo, giovane, creando contatti inediti tra collezionisti e gallerie. Tutto naturalmente all’insegna dell’altissima qualità, che rispecchi il gusto anche dei più maturi ed esigenti".
Un progetto che fa da ponte tra la ripartenza delle attività culturali nella Fase 2 e l'edizione 2020 della fiera, su cui tuttavia non si possono ancora fare previsioni certe. "Tutto il mondo dell’arte sta sperimento il modello più interessante per la fruizione in digitale - chiarisce Bonacossa -, ma nel frattempo non abbiamo mai smesso di lavorare alla prossima edizione. La questione Lingotto Fiere riportata dalle cronache non corrisponde del tutto al racconto di chi sta lavorando con noi all normativa sulla sicurezza. Ricordiamoci soprattutto che Artissima si svolge all’Ovai, ed è un edificio della città, e tale resterebbe con o senza GL Events. Una struttura che già per sua natura consente il distanziamento interpersonale, potendo ospitare 11 mila persone. Qualora dimezzassero la capienza, non sarebbe comunque un problema. Ecco perché dobbiamo rinunciare all'idea di fiera diffusa cui si pensava all’inizio, perché sarebbe complesso regolare gli ingressi e gestire gli assembramenti in altri palazzi di Torino".
"Le gallerie per la ventisettesima edizione - conclude - potrebbero essere poco più di cento, ma ci stiamo ancora confrontando. L'accreditamento è ancora aperto, perché tanti galleristi guardano con preoccupazione alla riapertura dei confini, non ci sono certezze. Sarà comunque una kermesse più piccola, eurocentrica e meno internazionale. Speriamo che entro fine giugno lo scenario sul prossimo autunno si chiarisca per tutti noi".