Se nel periodo più buio e difficile il Piemonte non si è fermato ed è andato avanti, il merito è anche di chi, lavorando duramente, ha garantito un piatto di pasta sulle tavole dei cittadini piemontesi, una siringa o un termometro agli ospedali: i padroncini.
E’ a loro che il consigliere regionale Gianluca Gavazza (Lega) ha voluto dire grazie: “Voglio fare un plauso agli eroi invisibili, voglio parlare dei padroncini: uomini e imprenditori che in questo periodo di Coronavirus non ci hanno mai fatto mancare nulla”. Lavoratori infaticabili, che conducendo camion e furgoni per tutto il territorio nazionale hanno contribuito silenziosamente a combattere e ad arginare il Covid.
“Sono qui per ricordarli, non vanno dimenticati: quel camion che viaggia è un uomo, non un semplice mezzo. E’ il padroncino e vorrei che le istituzioni lo ricordassero. Dietro tutto quello che noi abbiamo c’è un padroncino” ha spiegato il consigliere regionale.
Nonostante mesi bui, contraddistinti dalla paura e da un virus che ha colpito duramente l’Italia, gli imprenditori della distribuzione e della logistica piemontese hanno lavorato senza sosta. Ora che il peggio è alle spalle, Gavazza chiede per loro non solo il giusto tributo, ma anche una ponderata riflessone: quella relativa ai compensi. “Questo lavoro, va riconosciuto, troppo spesso è sottopagato o viene pagato in ritardo”. “Questa condizione - ha ribadito il Consigliere di maggioranza che presiede l’Osservatorio Regionale Usura e Sovraindebitamento - a volte ha indotto alcuni lavoratori a trasportare altre cose oltre le cose lecite". "Quando questa categoria è sottopagata la prima cosa che va a tagliare è nella manutenzione dei loro mezzi. E’ importante questo aspetto: se quando sorpasso uno di questi bisonti o un classico camioncino questo perde una ruota, è una disastro” è il monito lanciato da Gavazza.
La categoria, come ricordato dal consigliere leghista, fa parte di un sistema che vale il 9% del Pil, per un totale di 150 miliardi l'anno e 1,5 milioni di posti lavoro diretti con un milione di operatori indiretti attraverso l’indotto di 95mila aziende attive. Eppure, nonostante il loro essere imprescindibili, i padroncini vivono un momento di forte difficoltà economica. Da qui la richiesta alle istituzioni: “Con questa crisi le imprese rischiano di non avere più a disposizione le somme necessarie per far girare i mezzi. La Regione si sta muovendo, ma bisogna fare di più. La gara al ribasso delle tariffe è – da sempre - terribile e mette fuori gioco chi vuol lavorare bene". “Ci sarebbe tanto da dire, ma voglio che tutti insieme ringraziamo i padroncini d’Italia che hanno fatto si che nelle nostre case e nei nostri ospedali avessimo tutto per sopravvivere” ha poi concluso Gavazza.