Prosegue, senza esclusione di colpi, il muro contro muro tra il Museo d'Arte Urbana di Borgo Campidoglio e la Circoscrizione 4. Alla base dell'ennesimo scontro, questa volta, c'è il mancato permesso alla realizzazione, in collaborazione con l'associazione Maurice e un comitato locale, di due nuove panchine d'autore contro razzismo e omofobia ai giardini del Martinetto di Corso Tassoni.
Su richiesta specifica di chiarimenti, la Circoscrizione ha risposto citando il parere del tavolo tecnico di Torino Creativa (“Intervento debole, poco significativo sotto l'aspetto grafico e non incisivo nel miglioramento del paesaggio urbano”) e sottolineando gli attriti storici con il museo (“Più di una volta hanno dichiarato di non sentirsi rappresentati dalla Circoscrizione e di non ritenere di collaborare con essa”).
“Queste motivazioni - risponde il presidente del Mau, nonché direttore dell'Accademia di Belle Arti di Torino, Edoardo Di Mauro – sono pretestuose perché il Tavolo ha comunque espresso parere positivo. Negli anni, inoltre, abbiamo sempre collaborato con tutte le Circoscrizioni realizzando un numero elevato di opere mentre gli ostacoli ad intervenire sullo spazio pubblico del nostro territorio sono stati crescenti, partendo da una querelle per un murale dedicato al 70° della Liberazione all'Anpi del Martinetto fino ad arrivare alle panchine d'autore.”
A questo si aggiunge un cavillo burocratico, come sottolineato dalla stessa Circoscrizione, rappresentato dalla mancata firma di una liberatoria completa sugli arredi: “Questa proposta - aggiunge Di Mauro – era ed è irricevibile, alle nostre richieste di modifica non abbiamo mai ricevuto risposta. Massima apertura sulla riproduzione delle nostre opere per la promozione del territorio, ma rifiutiamo il fatto che soggetti terzi le possano usare per fini ambigui. Per quanto riguarda la manutenzione della parte pittorica, invece, il parere del Tavolo stabilisce che sia a nostro carico come già avviene per le panchine di Piazza Moncenisio.”
Le accuse di ostruzionismo hanno però radici lontane e sono rivolte, soprattutto, al presidente della 4 Claudio Cerrato: “Le problematiche – conclude – sono venute a galla fin dal suo insediamento nel 2011, senza motivazioni concrete e disponibilità al dialogo, nonostante il nostro tentativo di collaborazione costruttiva. Questo atteggiamento ha portato all'azzeramento dei contributi comunali, una mazzata economica da cui ci siamo ripresi soltanto con il fund raising e il supporto delle fondazioni bancarie”.
A respingere tutto al mittente, però, è lo stesso Cerrato: “In più lettere - replica – il Mau ha ribadito l'intenzione di non voler avere rapporti con noi. Per autorizzare l'intervento su panchine circoscrizionali, inoltre, la liberatoria riguardante manutenzione e immagine deve essere sottoscritta, cosa che si sono sempre rifiutati di fare: non è pensabile che per realizzare foto e riprese di beni pubblici si debba chiedere il permesso.”