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Eventi | 14 giugno 2020, 13:30

Il Baretti alza il sipario a mezzanotte. E domani il Carignano porta in scena Natalia Ginzburg

Ripartono i teatri di Torino seguendo le indicazioni dell'ultimo Dpcm. Domenica 21 giugno sarà inaugurata l'arena esterna della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Il Baretti alza il sipario a mezzanotte. E domani il Carignano porta in scena Natalia Ginzburg

I primi saranno Davide Livermore e i suoi, questa sera, un minuto oltre la mezzanotte. Si alzerà il sipario al Teatro Baretti di San Salvario dopo tre mesi dall'ultima esperienza di palco (era il 4 marzo e si metteva in scena Madres, a platea vuota ma trasmesso in streaming poco prima del definitivo lockdown), con uno spettacolo epico e attualissimo, potente e messianico. Apollo signore dei dardi vedrò sul palco Olivia Manescalchi accompagnata al violino dal Maestro Fabio Biondo, per una rilettura dell'Iliade di Vincenzo Monti firmata Rosa Mogliasso. Uno spettacolo che vedrà nuovamente la presenza del pubblico (fino a un massimo di 20 persone), ma sarà accessibile in contemporanea sui canali social del teatro, ricordando il grande successo dell'esperimento pre-quarantena. 

Domani toccherà al Teatro Carignano, alle ore 21, che inaugura la stagione estiva Summer Plays (organizzata assieme a TPE) con L'intervista di Natalia Ginzburg, per la regia di Valerio Binasco. In scena, oltre allo stesso direttore artistico dello Stabile, Arianna Scommegna e Giordana Faggiano. 

Commedia dai dialoghi efficaci e calibratissimi, è l'ultima delle nove opere per il teatro composte dall'autrice palermitana, che qui dà prova di un raffinato funambolismo di scrittura. Un giornalista, Marco, arriva in una casa isolata per realizzare un’intervista, occasione che innesca un rapporto di confidenza e intimità con Ilaria, donna triste e perplessa, e Stella, una ragazza alla ricerca del proprio futuro. Su tutti e tre aleggia la figura di Gianni Tiraboschi, famoso intellettuale perennemente assente.Sullo sfondo scorrono le storie private dei personaggi e la storia pubblica del nostro Paese, mentre il tempo passa e modifica la vita degli uomini.

"Credo che la Ginzburg - dichiara Binasco - sia una grandissima scrittrice per la prosa: soprattutto perché privilegia la sospensione del teatro dell’assurdo. Il teatro sospeso: io lo amo molto. Un richiamo a Beckett e a Godot è persino ovvio, ma inevitabile e corretto. Rispetto al teatro dell’assurdo classico, però, qui c’è qualcosa di meno, e c’è qualcosa di più. Manca l’aggressività culturale. La Ginzburg è troppo poetico-anarchica per essere rivoluzionaria. In più, c’è invece il periodo in cui la storia si svolge, cioè nel decennio 1978-1988, un periodo cruciale per la storia italiana". 

Dà invece appuntamento al prossimo weekend la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, che si prepara a inaugurare la grande Arena estiva in corso Galileo Ferraris all'aperto domenica 21 giugno. Nel rispetto delle norme vigenti, sarà questo il luogo ideale per una programmazione multidisciplinare, di facile fruizione e al tempo stesso di alta qualità, accogliendo fino a 150 spettatori.

All'interno del cartellone Teatro a cielo aperto, sono in programma dieci spettacoli teatrali, altrettanti appuntamenti musicali, giochi e laboratori teatrali durante i fine settimana da giugno a settembre.

Per l'apertura andrà in scena lo spettacolo Va, va, va, van Beethoven, in occasione della Festa della Musica: una favola in forma sonata coprodotta da Fondazione TRG Onlus e Unione Musicale, dedicata al Grande Maestro, interpretata e diretta da Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci con la partecipazione del pianista Diego Mingolla. L'azione teatrale sarà accompagnata dall'esecuzione dell'op. 35 di Beethoven: tema, variazioni e fuga su motivi dell'Eroica. Nelle domeniche successive, alle 18.30, si proseguirà con alcuni spettacoli delle compagnie del territorio e quelli del repertorio della Fondazione TRG Onlus. Il sabato, alla stessa ora, sarà dedicato alla promozione della musica classica, specie tra le giovani generazioni.

I teatri torinesi ripartono, quindi, e pochi giorni dopo la pubblicazione dell'ultimo Dpcm, che specifica le nuove misure di sicurezza per i luoghi adibiti allo spettacolo dal vivo. 

Per mantenere il distanziamento intepersonale, dovranno essere riorganizzati gli spazi di accesso e di uscita, gli spettatori dovranno sedersi alla distanza di almeno un metro, tranne i familiari o comunque conviventi, salvo separazioni in plexigas che garantiscano la sicurezza. Inoltre "l'eventuale interazione tra artisti e pubblico deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienicocomportamentali ed in particolare il distanziamento tra artisti e pubblico di almeno 2 metri". Per spettacoli al chiuso, il numero massimo di spettatori è 200, per quelli all’aperto è 1000.

Tante anche le regole da rispettare sul palcoscenico e dietro le quinte. Secondo il testo del Dpcm, "il personale (artisti, addetti a lavorazioni presso i laboratori di scenotecnica e sartoria, addetti allestimento e disallestimento della scenografia, etc.) deve indossare la mascherina quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento interpersonale". Questa misura non viene applicata per i nuclei familiari e i conviventi.

Per la preparazione degli artisti, trucco e acconciatura, "si applicano le indicazioni previste per i settori di riferimento; per la vestizione, l’operatore e l’attore per il periodo in cui devono mantenere la distanza inferiore a 1 metro devono indossare una mascherina a protezione delle vie aeree, l’operatore deve indossare anche i guanti".

Infine, attenzione anche agli oggetti utilizzati per la scena, che "devono essere manipolati dagli attori muniti di guanti", mentre i costumi dovranno essere individuali e "non potranno essere condivisi dai singoli artisti prima di essere stati igienizzati". 

Manuela Marascio

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