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Attualità | 30 giugno 2020, 21:33

Il Toro dura un tempo, Immobile e Parolo regalano tre punti d’oro alla Lazio

Il rigore di Belotti prologo all'ottima prima freazione dei granata, ma a gioco lungo la maggiore qualità e la panchina più lunga dei biancocelesti fanno la differenza

immagine tratta da torinofc.it

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Il sogno del Toro di fare lo sgambetto ad una delle contendenti per lo scudetto è durato un tempo, il tempo intercorso tra l’immediato vantaggio firmato dal rigore di Belotti e il pareggio firmato dall’ex Immobile in avvio di ripresa. Da lì in avanti c’è stata in campo una sola squadra, con gli ospiti che hanno preso d’assedio l’area granata, fino a trovare il gol del sorpasso con Parolo, complice la decisiva deviazione di Bremer.

La vittoria degli uomini dello squalificato Simone Inzaghi è stata più che meritata, perché i biancocelesti hanno dimostrato l’ardore e la voglia di chi non vuole mollare il sogno tricolore, pur avendo disputato un primo tempo inferiore ai loro standard. Ma, come successo sabato contro la Fiorentina, è arrivata una vittoria in rimonta, grazie anche alla profondità di una panchina che ha permesso di fare cambi che hanno mantenuto alto o addirittura migliorato il tasso di qualità in mezzo al campo. Moreno Longo, invece, ha visto spegnersi il Toro con il passare dei minuti e quando ha fatto ricorso alle sostituzioni, è stato tradito da un Ansaldi molto meno protagonista che a Cagliari, mentre Millico è entrato troppo tardi per dare sostegno ad un Belotti che ha dovuto fare reparto praticamente da solo, arrivando completamente spompo nel finale.

Il Torino avrebbe bisogno di rifiatare, ma tra quattro giorni ci sarà il derby e molti giocatori di Longo sono apparsi sulle ginocchia nel finale, mentre la Juve ha una tale panchina che anche con le terze linee è in grado di manifestare la sua superiorità tecnica e di esperienza. A questo punto diventa fondamentale il successivo impegno contro il Brescia, visto che dopo ci sarà la trasferta di San Siro contro l’Inter: i granata non possono solo fare il tifo per le disgrazie altrui e le sconfitte del Lecce e delle due genovesi. Per la Lazio, invece, i due gialli rimediati da Immobile e Caicedo saranno pesanti, perché entrambi mancheranno per squalifica contro il Milan: assenze pesanti per Inzaghi jr, ma questa squadra ha dimostrato di avere gioco e un grande cuore, non mollando davvero mai.

Cronaca. Longo rilancia il brasiliano Lyanco nella difesa a tre con Nkoulou e Bremer (con Izzo risparmiato in panchina in vista del derby), Lukic è l’uomo nuovo di un centrocampo dove Ansaldi parte ancora dalla panchina, mentre è il rientrante Verdi a fare coppia davanti con Belotti. Nella Lazio che ha come allenatore l’ex Fabris, complice la squalifica di Simone Inzaghi, c’è una sola novità rispetto all’undici che sabato aveva battuto in rimonta la Fiorentina, con Radu al posto di Bastos nella retroguardia a tre. Pronti via e la partita viene indirizzata da un episodio che produce il vantaggio del Toro: sugli sviluppi di una punizione, il tentativo di Nkoulou incoccia nel braccio di Immobile: dopo consulto col Var, Massa dedice di fischiare il rigore, che Belotti trasforma spiazzando Strakosha, dimenticando l’errore di dieci giorni prima contro il Parma.

Al 9’ ancora Toro pericoloso in contropiede, con il tandem Verdi-Belotti, mentre la prima replica della Lazio arriva proprio con l’ex Immobile, ma tutto viene vanificato da un precedente fuorigioco sul tocco di Luis Alberto. Il capocannoniere del campionato ci riprova poco dopo il 20’, ma la sua conclusione potente si spegne oltre la traversa. Non trova la porta neanche il tentativo di Milinkovic-Savic poco dopo, mentre il bel numero in area di Immobile al minuto 36 non ha fortuna. La Lazio cresce nel finale di tempo e costringe il Toro a difendersi anche con otto giocatori dietro la linea del pallone, ma a parte un tentativo di Parolo, sul quale Sirigu si fa trovare pronto, non chiama mai in causa il portiere granata. E quando arriva il gol di testa di Acerbi, un evidente fuorigioco vanifica tutto.

La formazione di Longo arriva in vantaggio alla pausa grazie soprattutto alla solidità del pacchetto arretrato, dove Lyanco dimostra di meritare la chance che gli è stata offerta, mentre Nkoulou è un autentico ministro della difesa, non perdendo mai un duello. La ripresa inizia con Immobile che ci prova subito di testa, senza trovare lo specchio, ma dopo due minuti il grande ex è bravissimo a infilarsi tra Nkoulou e Lyanco, sul bel filtrante di Luis Alberto, prima di rasoiare in fondo al sacco con un diagonale molto preciso. L’immediato pareggio rinvigorisce la Lazio, che mette le tende nella metà campo granata, anche se il Toro in ripartenza si fa notare con un tentativo di Ola Aina. La pressione degli ospiti si fa massiccia, tanto che spesso anche i difensori si vedono in massa nell’area avversaria: vedendo i suoi in sofferenza, Longo ricorre a un doppio cambio, attorno al quarto d’ora, con Ansaldi e Berenguer che prendono il posto di De Silvestri e Verdi, mentre nella Lazio sono Lukaku e Correa le forze fresche che si alzano dalla panchina.

La pressione dei biancocelesti si fa assedio, Milinkovic-Savic è in leggero ritardo al 18’, poi ruba un gran pallone a Ola Aina, costringendo Bremer a un salvataggio alla disperata. Longo nel finale prova ad affidarsi alla freschezza di Edera, ma ormai si gioca ad una porta. Dai e dai, calcio d’angolo dopo calcio d’angolo, alla fine la Lazio trova il meritato vantaggio al 27’: Sirigu compie un mezzo miracolo su Milinkovic-Savic, ma sul prosieguo dell’azione il tiro di Parolo trova la deviazione di Bremer che mette fuori causa il suo portiere. Il Toro non ne ha più e dovendo cambiare il copione tattico nel finale, con l’ingresso di Millico per mettere una punta di ruolo al fianco di Belotti, è una mossa che offre il fianco alle ripartenze dei biancocelesti, che sfiorano il 3-1 con Correa e poi con il solito Milinkovic-Savic.

Il Torino ci prova con generosità fino al 95’, ma senza mai arrivare a costruire una occasione degna di questo nome. La Lazio vince e continua a sognare lo scudetto, mentre per il Toro tra quattro giorni ci sarà l’esame derby, non esattamente l’occasione migliore per tornare a fare punti dopo due sconfitte consecutive.

Torino – Lazio 1-2

Torino (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (14’ st Ansaldi), Lyanco, Nkoulou, Bremer (34’ st Djidji); Lukic (34’ st Millico), Meite, Rincon, Ola Aina (25’ st Edera); Verdi (14’ st Berenguer), Belotti. A disposizione: Ujkani, Rosati, Izzo, Zaza, Singo, Ghazoini, Djidji, Adopo. All. Longo

Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric (44’ st Bastos), Acerbi, Radu; Lazzari (44’ st Anderson), Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto, Jony (14’ st Lukaku); Caicedo (14’ st Correa), Immobile. All. Farris

Arbitro: Massa di Imperia

Reti: 4’ (rig.) Belotti, st 2’ Immobile, 27’ Parolo

Ammoniti: Immobile, Caicedo, Verdi, Lukaku

Massimo De Marzi

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