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Eventi | 11 luglio 2020, 20:07

A Torino il Free-K Pride contro le discriminazioni e per la libertà dei "corpi non conformi"

I manifestanti hanno coperto con un mantello rosa il monumento al Conte Verde in piazza Palazzo di Città, poi liberato dagli esponenti di Fratelli d'Italia

A Torino il Free-K Pride contro le discriminazioni e per la libertà dei "corpi non conformi"

Decine di persone in piazza per il Torino Free-k Pride, manifestazione contro le discriminazioni organizzata, tra gli altri, anche da "Non una di meno Torino".

I manifestanti si sono radunati questo pomeriggio in piazza Castello per poi raggiungere piazza Palazzo di Città, dove hanno posizionato un mantello rosa sulla statua al Conte Verde al centro. Il corteo ha poi proseguito verso Porta Palazzo.

Fratelli d’Italia, tramite l’esponente torinese Enrico Forzese, è poi intervenuta per liberare il monumento. 

“Avevamo detto che avremmo difeso i nostri monumenti e l’abbiamo
fatto - dichiara -. È vergognoso che sotto il Comune nessuno sia intervenuto per liberare uno dei monumenti simbolo di Torino.”

“Ancora una volta - continua -, noi ci siamo: per difendere le priorità dei
torinesi: casa, lavoro e sicurezza, da quattro frustrati figli di papà che pensano di poter imbrattare i nostri monumenti". 

“Abbiamo liberato la statua e siamo pronti a presidiarlo fisicamente se il Comune non interverrà con decisione”, conclude.

I passanti sono stati invitati a partecipare con biciclette, tricicli e altri mezzi non a motore. "Identità erranti liber* da Stato, frontiere, polizia", "Ci dite che ce la siamo cercata, anche questa è violenza", "I nostri corpi non hanno frontiere": sono alcuni degli slogan comparsi su striscioni e cartelloni durante il corteo.

"In questo tristo 2020 - hanno spiegato gli organizzatori su Facebook - i corpi non conformi, e in particolare i corpi trans, non eterosessuali, disabili, vecchi, tutti i corpi non (ri)produttivi, sono stati dimenticati, sanzionati e confinati tra le mura domestiche di quella microsocietà, la famiglia, che spesso per le persone lgbt+ e per le donne diventa violento luogo di reclusione".

"Molt* altr* un tetto proprio non l'avevano: anche durante l'isolamento a Torino, una delle capitali degli sfratti, non sono rimasti che i pericoli della strada e dei dormitori, diventati focolai come le RSA, diventati gabbie come i CPR, dove alle violenze inflitte ax prigionierx si è aggiunta quella del sovraffollamento durante la pandemia".

"Anche i corpi in carcere sono stati piegati con la violenza durante le rivolte che hanno attraversato le prigioni italiane. I corpi dei lavoratori essenziali sono stati esposti al contagio per far funzionare la macchina del profitto. La produzione bellica non si è mai fermata, i facchini dell'e-commerce hanno fatto gli straordinari".

Scopo del corteo era "riaffermare l'importanza" dei mezzi non a motore, "ingombrandoci di travestimenti per tutelarci con la distanza fisica ma non sociale, per farla anticapitalista, antiautoritaria, libera".

Redazione

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