Gli alunni di tredici plessi del Comune di Torino il 14 settembre potrebbero non rientrare nelle loro classe, a causa della mancanza di spazi per garantire il necessario distanziamento anti Covid. Ma in loro aiuto, come ha spiegato oggi l’assessore comunale all’Istruzione Antonietta Di Martino durante un incontro sulle misure di sicurezza negli istituti, potrebbe venire “la solidarietà di altre scuole”, così come quella di biblioteche civiche, associazioni e musei.
Su 168 plessi della Città, ha spiegato l’esponente della giunta Appendino, “53 hanno un numero di aule più del doppio rispetto alle loro classi: dopo aver soddisfatto le esigenze interne, questi potrebbero offrire locali ad altri. Ad oggi hanno chiesto spazi esterni 13 istituzioni scolastiche sparse su tutte Circoscrizioni, ad eccezione della 3 dove non sono pervenute domande. Alcune richieste sono però da rivedere: quattro ad esempio sono state fatte prime dei chiarimenti sul distanziamento di un metro da bocca a bocca, mentre altre sono generiche”. Al momento l’assessorato all’Istruzione, vista l’incertezza anche a livello nazionale, non è ancora in grado di quantificare quanti studenti rischiano di non poter rientrare nell'istituto frequentato lo scorso anno e saranno costretti a trasferirsi in nuovi edifici.
Negli scorsi mesi il Comune e la Città Metropolitana hanno avviato poi una ricognizione su spazi alternativi alle scuole, dove poter fare lezione. All’appello hanno risposto 60 realtà, tra cui numeroso biblioteche civiche come “Villa Amoretti”, “Pavese” e “I ragazzi e le ragazze di Utoya”, oltre ad associazioni come Acmos. Oltre a questi nella lista ci sono anche il Museo Egizio, la Gam, l'associazione Sereno Regis, Palazzo Madama, e il Xké? Il laboratorio della curiosità.
Di Martino ha inoltre ribadito che il Comune è pronto a mettere a disposizione le ex scuole d’infanzia di via Rubino, via Negarville e una parte di quella di via Poma. Anche il Politecnico di Torino è pronto poi a fare la sua parte.
Sulla questione banchi, "il bando prevede che le imprese li consegnino entro il 31 agosto", ha spiegato la Di Martino, che tra gli altri problemi da risolvere ha citato anche la ristorazione, "tenuto conto che in molte scuole ci sono bambini che si portano il cibo da casa e che dovranno poterlo continuare a fare in sicurezza".
Inoltre, c'è da affrontare anche il tema dello smaltimento e stoccaggio degli arredi vecchi, la pedonalizzazione e gestione delle aree davanti alle scuole, per permettere l'entrata e l'uscita degli studenti in sicurezza, servizi che sono allo studio insieme ai vigili urbani.