Tra bus e treni con posti “ridotti”, il rischio che a settembre si generi il caos per il rientro in classe degli studenti delle superiori è concreto. A lanciare l’allarme è la sindaca Chiara Appendino, che questa mattina è intervenuta al programma Centocittà su Rai Radio Uno.
“Un tema – ha detto la prima cittadina ai microfoni, interrogata sulla scuola – di cui si parla poco è il trasporto per la fascia liceale: noi siamo preoccupati. Mentre i bimbi sotto i sei anni frequentano la scuola di quartiere, tra i ragazzi più grande c’è una mobilità importante nella provincia”. “Con i vincoli di capienza che ci sono -ha aggiunto – è una sfida complessa”.
E sul fronte dei rientro tra i banchi Appendino ha ribadito che la Città, grazie ad un milione ed 800 mila euro di fondi PON, ha aperto sessanta cantieri in altrettante scuole per adeguarle alle norme anti-covid. Gli alunni di tredici plessi del Comune rischiano però il 14 settembre di non rientrare nella loro classe, a causa della mancanza di spazi per garantire il necessario distanziamento.
“Il tema degli spazi – ha spiegato la sindaca - è centrale. A Torino ragioniamo sul tema della solidarietà degli spazi: alcune scuole ne hanno e li condividono con altri edifici scolastici, per garantire il più possibile di lavorare all’interno dei plessi scolastici. Stiamo lavorando per ridurre al massimo l’uso delle aree esterne, intese come luoghi che non sono adibiti all’attività scolastica”.
Altra incertezza è quella sul rientro al nido e materna dei bimbi. “E’ evidente - ha chiarito Appendino - che stiamo aspettando le linee guida per 0-6, ma ci stiamo attrezzando”. E sui banchi con le ruote, che stanno generando una grossa polemica a livello nazionale, la sindaca ha spiegato come a "Torino siano arrivate maggiori richieste per quelli più tradizionali, ma la scuola non è solo banchi".