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Eventi | 08 settembre 2020, 19:49

All'Auditorium Rai un concerto in memoria di Ezio Bosso nel giorno del suo compleanno

L'evento del 13 settembre è organizzato dall'associazione Apertis Verbis con la Europe Philharmonic Orchestra fondata dal Maestro torinese

All'Auditorium Rai un concerto in memoria di Ezio Bosso nel giorno del suo compleanno

Ritrovarsi a condividere la musica dal vivo per ricordare Ezio Bosso a quattro mesi dalla sua scomparsa. È l'iniziativa voluta dall'associazione culturale Apertis Verbis con il supporto della Regione Piemonte e della Città di Torino in onore del Maestro, che vedrà esibirsi domenica 13 settembre, all'Auditorium Rai, la Europe Philharmonic Orchestra da lui fondata, vera e propria famiglia artistica, nido e porto sicuro. 

L'evento, in programma proprio nel giorno del suo compleanno, e che vede il patrocinio di Mibact, Regione Piemonte e Città di Torino, vuole essere un primo passo per un percorso in costruzione, come incitava Bosso proprio nei suoi ultimi giorni di vita, quando riponeva ogni speranza nell’idea, mai realizzata, di dirigere la Europe Philharmonic Orchestra nelle Metamorfosi di Richard Strauss, che tanta gioia gli avevano dato nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano con la Società dei Concerti, per l’ultimo appuntamento dal vivo con i suoi musicisti prima della pandemia.

“La festa per il Maestro Bosso è per noi, che ci siamo emozionati ascoltandolo dirigere e suonare, l’occasione di un impegno per promuovere la cultura e l’educazione musicale nelle fasce più svantaggiate, come strumento di affermazione individuale e di riscatto spirituale e sociale", ha spiegato la presidente di Apertis Verbis, Andrea Catizone. "Vogliamo dare un segnale forte a sostegno della riapertura dei teatri, per tornare a godere della musica dal vivo, celebrando il Maestro con le persone che ne hanno tanto amato la poliedricità".

Il podio sul palco, rigorosamente vuoto, sarà non solo un omaggio all'eccellente bacchetta di Bosso sul fronte strettamente musicale - un’assoluta interiorizzazione del repertorio studiato -, ma anche allo straordinario rapporto umano e amicale che riusciva a creare sul lavoro, trasformando ogni orchestra in quella metafora della società ideale che è sempre stata cardine imprescindibile del suo approccio filosofico ed etico alla musica.

"Un mio amico musicista mi ha recentemente detto Ezio è entrato nella storia della musica - ha raccontato la sorella Ivana Bosso, uscendo dal lungo silenzio seguito alla sua scomparsa -. E questa affermazione mi ha fatto pensare al fatto che il 13 settembre 2020 non si festeggia più un compleanno, quanto si omaggia la memoria di un importate artista nel giorno della sua nascita. Questo cambiamento di paradigma è un un po ' difficile da accettare per me a livello emotivo, tantopiù nell'anno in cui è mancato. Comprendo però che la sua storia ci offre questa data da celebrare per trasmetterne il ricordo nella memoria collettiva e nel proseguimento del suo lavoro artistico".

Il 13 settembre sarà anche l’avvio di "Playforezio", un progetto musicale, culturale ed educativo pluriennale che si sviluppa attraverso la realizzazione di molteplici attività ispirate alla figura di Bosso. L’ambito di realizzazione è esteso a tutto il territorio nazionale già dalla prima fase - con l’ambizione di varcarne i confini -, e vedrà il coinvolgimento delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee. Per far progredire la musica del Maestri attraverso i suoi amici musicisti entro una cornice didattica, educativa, sociale e formativa aderente alle direttive da lui date in vita.

"Bosso - ha ricordato l'assessore alle politiche giovanili del Comune di Torino Marco Giusta - ha sempre ribadito un impegno nel sostenere le giovani generazioni di artisti. Anche lui, da ragazzo, si era iscritto alla banca dati cittadina come contrabbassista classico. E come amministrazione ci teniamo a omaggiare una figura che ha sempre voluto esprimere un bel pensiero per i giovani ricordando ci di sostenerli. È sempre difficile consegnare una figura privata, intima e familiare alla notorietà del suo personaggio. Dobbiamo far sì che questo passaggio sia il più attento possibile. Come assessorato stiamo lavorando con il Conservatorio a protocollo d'intesa che permetta a giovani musicisti di esibirsi nelle Case del Quartiere, nelle biblioteche, nei centri incontro. Tutti luoghi non convenzionali dove è possibile portare la bellezza della musica". 

Manuela Marascio

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