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Eventi | 24 settembre 2020, 08:45

Dall'Indonesia al PAV di Torino, la potente denuncia ecofemminista di Arahmaiani

In mostra fino al 28 febbraio 2021, "Politics of Disaster. Gender, Environment, Religion" si inserisce nel percorso espositivo dedicato all'arte ecologista in Asia e al rapporto tra violenza ai danni della natura e violenza contro le donne

Dall'Indonesia al PAV di Torino, la potente denuncia ecofemminista di Arahmaiani

Il PAV Parco Arte Vivente di Torino apre domani al pubblico Politics of Disaster. Gender, Environment, Religion, la prima personale italiana dedicata a una delle più iconiche e riconosciute artiste indonesiane, Arahmaiani. Una mostra, a cura di Marco Scotini, che si inserisce nell'ampio percorso espositivo dedicato all'arte ecologista in Asia e al rapporto tra violenza ai danni della natura e violenza contro le donne.

Anticonformista, blasfema e trasgressiva: così è stata spesso definita Arahmaiani, che da decenni tocca temi cruciali della democrazia, dell'ecologia e dell'emancipazione femminile. L'allestimento accompagna il visitatore attraverso la storia dell'Indonesia, territorio affascinante e complesso che troppo spesso, in Occidente, viene guardato solo attraverso la lente mercificante del turismo di massa. Pur essendo profondamente spirituale, il lavoro di Arahmaiani non risparmia accuse radicali al potere delle istituzioni religiose. Le sue opere attaccano sistematicamente lo status quo, atto che le è costato il carcere e il divieto di esporre i suoi lavori sino alla fine della dittatura militare di Suharto.

Una prospettiva ecofemminista che coniuga l'analisi dello sfruttamento del corpo e del lavoro delle donne e lo sfruttamento delle risorse naturali. Mescolando ironia e rappresentazioni tragiche, le opere di Arahmaiani cercano di decostruire certe leggi sociali intrinsecamente ingiuste, mostrando un'alternativa che contrappone la spontaneità e l'efficacia del dialogo alle ideologie della violenza e della competizione del mercato globale (che l'artista definisce “disperata corsa di topi”).

Al centro dello spazio espositivo del PAV si trova Memory of Nature, risultato di un'intensa ricerca condotta dall'artista assieme a una comunità di monaci buddhisti: ispirandosi alla forma del tempio di Borobudur a Java, il lavoro, contemplativo e meditativo, evoca la memoria dell'universo ed enfatizza i sistemi valoriali che ci motivano a rispettare la natura.

La seconda parte della mostra procede poi a ritroso nel tempo, proponendo diverse performance che Arahmaiani ha dedicato, negli ultimi trent'anni, ai temi della mercificazione del corpo femminile, la distruzione ambientale, dell'ossessione del mercato.

"La sua pratica, vicina al movimento delle donne in Indonesia - spiega il curatore -, non è certamente ascrivibile alle categorie del femminismo occidentale, troppo preoccupato per l’indipendenza e l’auto-affermazione individuale, rispetto allo stato di disuguaglianza e drammatica iniquità del sud del mondo, risultato del colonialismo e di uno squilibrato processo di modernizzazione capitalista, la sua prossimità è, piuttosto, con le posizioni del femminismo marxista: la lotta per la liberazione della donna non può che essere una lotta di classe".

In contemporanea all'esposizione, il PAV proporrà al pubblico diverse attività educative e formative, come La Lingua Madre della Terra, laboratorio di scrittura con l’alfabeto della natura. L’umanità vive oggi criticità di cui l’arte contemporanea si fa testimone e, come accade al PAV, s’impegna in una visione critica ed ecologica. La difficoltà a comunicare attraverso codici condivisi che possano favorire relazioni cooperative e costruttive, ci invita a ricercare una rinnovata, reciproca, comprensione e a trovare attraverso l’empatia una possibile lingua comune. Arahmaiani con la sua ricerca ci parla di differenze sociali, culturali ed economiche diffuse a livello globale. Gli alfabeti utilizzati dall’artista, saranno utili per individuare insieme un’inedita chiave di lettura, un linguaggio che prenda a modello la natura a partire dagli elementi vegetali presenti nel parco del PAV.

Per partecipare alle attività è necessaria la prenotazione: 011 3182235 - lab@parcoartevivente.it 

Manuela Marascio

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