“Da Manital alla brace”: gli addetti alle pulizie Inps hanno manifestato, questa mattina, per mettere in luce il netto peggioramento delle proprie condizioni lavorative dopo il cambio appalto dello scorso luglio. Il presidio è andato in scena davanti alla sede regionale dell'ente previdenziale in Via Arcivescovado 9.
Lavoratrici e lavoratori, in particolare, chiedono il reintegro delle ore tagliate: “La diminuzione – ha spiegato Stefania Calcagnolo di Filcams Cgil – è stata del 40% e, di conseguenza, ha riguardato anche la retribuzione. Dopo l'ultimo incontro la direzione regionale Inps ha integrato una parte del capitolato ma le cooperative hanno risposto aumentando l'orario di massimo mezz'ora, pari a 1 euro e 60 in più al giorno: si tratta di una ridicola elemosina”.
A tutto questo si aggiungono le difficoltà dovute alla pandemia: “Le sanificazioni - ha proseguito Calcagnolo – dei servizi medici tra una visita e l'altra o degli sportelli aperti al pubblico ci ha caricato di lavoro e responsabilità extra, cosa che non viene riconosciuta. La direzione regionale dovrebbe intervenire con le cooperative per risolvere questo problema insostenibile”.
“Non potevamo - ha aggiunto Fabio Cassano di Fisascat Cisl - prevedere le lavorazioni supplementari causate dall'emergenza covid. A fronte dei tagli e dopo le diverse riunioni fatte Inps Piemonte aveva preso l'impegno di ripristinare il monte orario, cosa che l'azienda ha fatto introducendo solo mezz'ora di servizio a testa; a questo proposito chiediamo il ripristino dei diritti di lavoratrici e lavoratori”.