Nello Statuto della Città di Torino (atto normativo fondamentale) sono state inserite modifiche di termini che consentono un linguaggio non discriminante, nel rispetto delle differenze e quindi un uso corretto della lingua che consente ai diversi generi di essere rappresentati in modo autonomo.
Il maschile, nello Statuto, è il genere grammaticale dominante (singolare e plurale) e quindi gli interventi sul testo statutario sono stati realizzati tenendo conto sia del rispetto dell'identità di genere, sia dalla chiarezza e trasparenza richieste dalla comunicazione amministrativa.
Consigliere e consiglieri invece che consiglieri, cittadini e cittadine, direttrice generale, sindaca, assessora, revisora dei conti, i termini non preceduti da articoli: presidente e vicepresidenti di Consiglio o Circoscrizione, Conferenza Capigruppo invece che Conferenza Capigruppo) o cittadinanza invece che cittadini, infine altri termini neutri come persona, soggetto, componente e rappresentante. La delibera stata approvata dal Consiglio comunale all'unanimità con 36 voti favorevoli.