“Pur utilmente collocato in graduatoria, con un punteggio superiore a 50 punti, il richiedente non accede al contributo a causa del sopraggiunto esaurimento delle risorse”. Un messaggio che sa di beffa e che lascia l’amaro in bocca a decine di realtà culturali del Piemonte. Hanno raggiunto l’obiettivo, ma, a differenza del passato, non vedranno stanziamenti sui loro progetti. Il riferimento è l’accesso al finanziamento pubblico per il triennio 2025-2027 destinato ad attività di produzione, programmazione e promozione di spettacoli dal vivo, ma anche cinematografiche, su tutto il territorio piemontese.
Quasi 50 attività escluse
Stando ai dati forniti da Agis (Agenzia Generale Italiana dello Spettacolo) mancano un milione e 600 mila euro proprio a causa di quell’esaurimento delle risorse. Le attività che restano fuori dal finanziamento saranno 47, quattro quelle parzialmente finanziate. Sul triennio saranno 124 quelle finanziate per un totale erogato poco al di sotto dei 5 milioni.
Si sprona la Regione
Si prospetta quindi un periodo in salita per il mondo dello spettacolo piemontese. AGIS Piemonte Valle d’Aosta, che conta tra i suoi associati diversi enti che sono rimasti tagliati fuori, ha scritto una lettera al Presidente della Regione Alberto Cirio e agli assessori Andrea Tronzano (Bilancio) e Marina Chiarelli (Cultura) per ribadire la propria preoccupazione per l’insufficienza delle risorse erogate.
“Meriterebbero da bando i fondi perché hanno fatto un progetto valido - spiega Gimmi Basilotta, presidente Agis Piemonte e Valle d’Aosta -. Il problema è che sono aumentate le compagnie che possono accedere. Fino a un certo punto si va in ordine di punteggio, ma poi arrivi alla fine che il cassetto è vuoto”.
Due i problemi principali: “C’è la difficoltà di poter operare sapendolo il 20 dicembre, le attività sono già state fatte e non si ha la possibilità di contenere le spese. Dall’altra parte alcune realtà se non hanno risorse aggiuntive per tre anni saranno tagliate fuori”.
Il problema dei tempi
Un problema sollevato anche da Luca Bosonetto, responsabile cultura di Arci Piemonte. “Il numero di candidature testimonia che c’è una vitalità importante - sostiene - la Regione dovrebbe attrezzarsi per ampliare la capienza delle risorse, magari attingendo ad altre voci di bilancio”.
“C’è poi il tema dei tempi - sostiene - gli esiti dovrebbero arrivare a inizio anno e non alla fine. Il 2025 ormai è andato e le mancate risorse provocano un problema di programmazione. Non può esistere, inoltre, che agli idonei non venga assegnata nemmeno una piccola parte, occorre una ripartizione più oculata. Abbiamo delle proposte concrete da sottoporre alla Regione”.
Chi resta fuori
Tra i penalizzati, Santi Briganti, compagnia storica di Moncalieri che avrebbe potuto prendere 48 mila euro o Circo Madera, 25 mila euro persi. C’è la compagnia Circo Zoé di Cuneo che, nonostante il punteggio di "59", non riceverà i 32.500 euro che li spetterebbero.
“Il triennio scorso avevamo ricevuto questo stanziamento - commenta Chiara Sicoli cofondatrice della compagnia e direttrice artistica del festival cuneese Zoé in città (evento che invece è rientrato negli stanziamenti della Regione con un contributo di 13 mila euro) - auspicavamo potesse esserci una continuità. Ma la risposta è che non ci sono risorse per tutti. Le richieste di finanziamento aumentano, ma le risorse restano le stesse”.
E poi ancora: Compagni viaggio che non prenderà 34 mila euro dalla Regione. Così come Asterlizze che perdono la Regione dopo aver perso il Ministero e non avranno diritto a 25 mila euro. Solo per citarne alcuni, ma la lista è lunga e riguarda tutte le province.
Fuori anche Off Topic
Tra le attività rimaste a bocca asciutta anche Off Topic. “Il tema diventa il supporto che permette un certo tipo di copertura dei costi, punteremo su altre attività di entertainment che permettono di mantenere i costi della struttura, alcune cose saranno ripensate. Abbiamo avuto una valutazione positiva dal Ministero, dalla Città e poi manca la Regione. Questo dispiace”, commenta Luca Spadon, presidente di Off Topic.
Briciole a Jazz is Dead
Ci sono poi le realtà cui sono rimaste con le briciole e il cui contributo risulta decurtato. Come l’evento Jazz is Dead, festival musicale experimental avant-garde che da anni porta artisti da tutto il mondo al Bunker di Torino. Dei 38.500 che gli spettano, non ne riceverà nemmeno 10 mila.
Risorse integrative
“Perdere la Regione vuol anche dire perdere un riconoscimento sul territorio - continua Basilotta - I territori rischiano di perdere progetti meritevoli che se non potranno essere messi a terra”.
Agis sta facendo da apripista per i prossimi passi da compiere. “Il primo passaggio sarà riuscire a trovare con la Regione delle risorse integrative per permettere loro di partecipare dal secondo anno in poi”.
“Il Testo Unico sulla Cultura è una legge che sta funzionando, si sta strutturando un sistema - ammette Basilotta - la logica della triennalità è anche utile per avere progetti stabili. Il rovescio della medaglia però è che se sei fuori sei fuori per tre anni”.
Chiarelli: "A gennaio un tavolo generale"
Dal canto suo l’assessora regionale Marina Chiarelli ha fatto sapere tramite una nota stampa che: “sarà la mia priorità già a inizio anno con la convocazione il 9 gennaio del tavolo generale della cultura. Questo nella convinzione che il confronto costante rappresenti lo strumento principale per individuare soluzioni condivise e continuare a far crescere il sistema culturale piemontese”.
“Un tavolo di lavoro è utile - chiude Basilotta - ma noi auspichiamo di fare un incontro più strategico. Dopo la lettera che abbiamo scritto abbiamo avuto un feedback della presidenza per un incontro nei primissimi giorni dell’anno”.












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