Dopo il successo raccolto la scorsa stagione e nel corso degli appuntamenti estivi organizzati subito dopo il lockdown, sabato 17 ottobre l’Unione Musicale torna a proporre Camera delle meraviglie, il format che focalizza l’attenzione sull’ascolto dal vivo del repertorio cameristico e sul dialogo a tu per tu con i musicisti.
Con la sua speciale miscela di ingredienti – qualità artistica, breve durata, question time, informalità, politica dei prezzi – Camera delle meraviglie è un progetto pensato per incontrare le esigenze di ogni tipo di pubblico: appassionati ed esperti, giovani, studenti, famiglie, neofiti ed è soprattutto un invito per chi ha sempre guardato la musica classica con diffidenza, perché non c’è niente di più avvincente che farsi accompagnare alla scoperta di un brano da chi lo conosce e lo ama: i musicisti!
Da ottobre a dicembre 2020 la serie Camera delle meraviglie – realizzata in collaborazione con il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino – prevede sei appuntamenti in cui vengono proposti alcuni dei capolavori cameristici dei compositori classici più noti (Mozart, Beethoven, Brahms, Schumann, Faurè e Schönberg), eseguiti integralmente e poi raccontati da un “mediatore” che ne svela caratteristiche, segreti e aneddoti, interagendo con il pubblico, chiamato a partecipare attivamente al dibattito, insieme ai musicisti.
A guidare e a interagire con il pubblico, in questo viaggio nel cuore della musica da camera, ci sarà Antonio Valentino, docente di musica da camera al Conservatorio di Torino, pianista del Trio Debussy e, negli ultimi anni, appassionata “voce” di alcuni dei progetti più sperimentali dell’Unione Musicale.
Sul palco i migliori giovani talenti torinesi, alcuni provenienti dalle classi di musica da camera del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, altri già avviati ad una brillante carriera concertistica: una scelta che ha l’obiettivo di valorizzare e sostenere la qualità artistica del territorio, duramente provata dalla forzata interruzione degli ultimi mesi.
Sabato 17 ottobre – nel concerto inaugurale della serie – si ascolterà il Quartetto in la maggiore op. 26 di Brahms, opera dalle ampie proporzioni e dalla grande ispirazione. Stupisce l’incredibile quantità di materiale musicale impiegato e l’abilità del compositore nell’organizzarlo, variarlo e svilupparlo con una fluidità evidente al primo ascolto.
Dopo il Quartetto op. 25 (composto tra il 1857 e il 1861), Brahms è consapevole delle proprie possibilità e lo dimostra con il Quartetto op. 26 (composto nel 1861), il cui fascino sta nella variazione e nella permutazione di un materiale tematico estremamente affascinante e apparentemente inesauribile.
I prossimi concerti della serie Camera delle meraviglie saranno: martedì 27 ottobre 2020 con un focus sul Quartetto con pianoforte op. 47 di Schumann, sabato 7 novembre con il sestetto Verklärte Nacht di Schönberg, martedì 17 novembre con La bonne chanson di Fauré, sabato 28 novembre con il Settimino op. 20 di Beethoven e martedì 8 dicembre con il Quintetto K. 452 di Mozart.
Tutti i concerti si svolgeranno nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza anti Covid-19. Ogni concerto avrà la durata di circa 60 minuti senza l’intervallo e sarà ripetuto due volte nel corso della stessa giornata, alle 17 e alle 20 al Teatro Vittoria, in modo da diversificare gli accessi.
Domenica 18 ottobre 2020 (Teatro Vittoria, ore 15 e ore 18) inaugura la serie Didomenica dell’Unione Musicale un progetto che si inserisce idealmente nelle celebrazioni per il 250° anniversario della nascita di Beethoven: lo spettacolo Amata immortale è infatti un viaggio meraviglioso ed emozionante tra la musica e gli amori del compositore di Bonn, la cui vita sentimentale è stata coperta da un fitto riserbo e, di conseguenza, ha suscitato numerose ipotesi. Per esempio: chi fu la misteriosa donna che gli rubò il cuore, a cui furono indirizzate lettere palpitanti d’amore, colei che Beethoven stesso definì “amata immortale”?
Per risolvere questo giallo musicologico-sentimentale sul palcoscenico del Teatro Vittoria verranno ripercorse le tappe delle ricerche svolte da Anton Schindler, amico e amministratore di Beethoven, fatta per scoprire l’identità della famosa “amata immortale” e le circostanze legate all’eredità del grande compositore.
Lo spettacolo descrive alcuni momenti salienti della vita tormentata e visionaria di Beethoven intrecciando letture dal romanzo Amata immortale di James Ellison (nell’adattamento teatrale di Maria Antonietta Centoducati) ai movimenti della celebre Sonata “a Kreutzer”, eseguita da Patrizia Bettotti al violino e Andrea Dindo al pianoforte.
La voce di Renato Carpentieri – attore e regista teatrale spesso ‘prestato’ al grande e piccolo schermo, vincitore nel 2018 del David di Donatello come attore protagonista del film La tenerezza di Gianni Amelio – impersona sia il compositore sia il suo fedele servitore Anton Schindler, in un’alternanza vivace e realistica di registri espressivi.
La vita interiore di Beethoven, scissa tra l’anelito verso un mondo ideale e le quotidiane difficoltà della vita terrena, prende vita attraverso gli interventi musicali nei quali sono eseguiti per intero i movimenti della celebre Sonata per violino e pianoforte “a Kreutzer”.
«La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio» scriveva Victor Hugo. Ed è proprio questo che accade in questo reading: la musica raccoglie tutto ciò che non è detto, ciò che non la parola non può esplicitare ed espande il significato di ogni sezione recitata, amplificando le possibilità espressive del testo. Allo stesso tempo l’arte di Carpentieri fa sì che la parola (che è già di per sé musica!) induca ad ascoltare con maggiore coinvolgimento l’opera beethoveniane, che diventa così ancora più coinvolgente.
La serie Didomenica prevede otto concerti all’insegna dell’originalità.
Il 25 ottobre prosegue con il Quintetto Bislacco, in un mix irresistibile di serietà esecutiva e gag irriverenti; l’8 novembre con il recital della pianista croata Martina Filjak, mentre domenica 15 novembre sarà la volta dell’Ensemble Seta, trio di oboe, fagotto e pianoforte impegnato nel repertorio francese tra Otto e Novecento. Il 22 novembre il Quartetto Werther farà irrompere il repertorio sinfonico al Teatro Vittoria con l’esecuzione di una trascrizione della Sinfonia “Eroica” di Beethoven e domenica 29 novembre il protagonista sarà l’eclettico Antonio Ballista che interpreterà al pianoforte la sua personale “Hit parade”. A dicembre salgono alla ribalta (domenica 6) la fisarmonica di Pietro Roffi e il pianoforte di Alessandro Stella.
Tutti i concerti della serie YOUNG si svolgeranno nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza anti Covid-19. Ogni concerto avrà la durata di circa 60 minuti senza l’intervallo e sarà eseguito due volte nel corso della stessa giornata, alle 17 e alle 20, in modo da diversificare gli accessi al Teatro Vittoria.