Quale sarà il futuro degli ospedali di Lanzo e Cuorgnè? A chiederlo è, ancora una volta, Giuseppe Summa, segretario provinciale di Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. "Era il mese di Giugno quando Nursind invitava la Regione e le aziende con più presidi ospedalieri, ad invidividuarne uno come covid hospital, in vista di una ripresa della pandemia - dichiara Summa -. Nello specifico per l' ASLTO4, Nursind aveva suggerito di valutare attentamente l'utilizzo del presidio di Castellamonte, senza intaccare gli altri ospedali, ma gli appelli sono rimasti inascoltati. Non si ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità politica sperando che la pandemia non ritornasse. Comprendiamo che in questo momento alcune decisioni non siano semplici, ma andavano prese mesi fa e non nel giro di poche ore. Forse non ci si rende conto della rivoluzione che sta subendo l'organizzazione ospedaliera aziendale e delle importanti ricadute sui cittadini e personale che ci lavora". Tante sono le domande che Nursind si pone. "Che fine faranno i presidi? E i vari servizi? L' Hospice di Lanzo e il day hospital oncologico di Cuorgnè ad esempio? Dove saranno collocati i pazienti non covid che attualmente sono presenti nei due presidi? - si chiede il sindacato - Per non parlare dello stato emotivo attuale del personale, che ha appreso con stupore della scelta regionale solo attraverso i giornali. Decisioni così importanti vanno quantomeno discusse e valutate con chi conosce l'organizzazione dell'azienda. Siamo seriamente preoccupati che il pronto soccorso di Ivrea possa non reggere i passaggi aggiuntivi di quello di Cuorgnè chiuso. Purtroppo ancora una volta dobbiamo sottolineare l'inadeguatezza dell'unità di crisi regionale. Nel frattempo il prossimo 5 novembre ci sarà un incontro con i vertici dell' ASLTO4. Chiederemo all'azienda rassicurazioni in merito al futuro dei due presidi e soprattutto massima attenzione al personale che ci lavora".
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