C’era una volta il servizio ToBike, con migliaia di torinesi che ogni giorno salivano sulle “bici gialle” della città per spostarsi tra le vie e i corsi di Torino. Oggi, al netto di un glorioso passato, la situazione è sconfortante: di 1.400 bici, infatti, ne circolano solo 150. Poco più del 10%.
In sostanza, nella città che sponsorizza in ogni occasione possibile la mobilità sostenibile, creando piste ciclabili e promuovendo la scelta delle bici dispetto le auto, del servizio “comunale” di bike sharing 9 biciclette su 10 sono inutilizzabili. Non va meglio alle stazioni: su 150 totali, la metà circa presenta gran problemi e risulta pertanto inagibile o non funzionante almeno in parte.
Anche gli utenti abbonati sono ormai pochi, come reso noto dall’assessore ai Trasporti Maria Lapietra durante la discussione di un’interpellanza presentata dai consiglieri Ricca, Scanderebech, Parlacino, Magliano, Curatella e Fornari. Nonostante il quadro piuttosto drammatico, ToBike ha chiesto la proroga di sei anni del contratto la cui scadenza è prevista attualmente per l’ottobre 2021. Il motivo? I frequenti episodi di vandalismo che avrebbero arrecato danni ingenti alla società. Un’opzione che non ha trovato al momento una fondatezza dal punto di vista legale, nonostante pochi mesi fa ToBike abbia di nuovo richiesto una proroga del contratto.
La Città, dal canto suo, ha chiesto a ToBike di avere almeno 1.000 bici in circolazione e l’80% delle stazioni funzionanti entro il 2020. A un mese dalla fine dell’anno, l’obiettivo appare quantomeno distante.
“Non si può scaricare solo sulla società il disservizio, senza alcun tipo di intervento da parte del Comune. Abbiamo centinaia di bici in sharing di società private che fanno business e sapere che la città di Torino non prende in considerazione un servizio così importante è triste” commenta lapidario Fabrizio Ricca (Lega), firmatario dell’interpellanza.