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Attualità | 15 dicembre 2020, 19:09

A Torino il Comune e l'Amiat tirano dritto sulle eco-isole

L'assessore Alberto Unia e l'amministratore delegato Gianluca Riu confermano l'intenzione di estenderle. È rottura con la Consulta per l'Ambiente e il Verde: “Collaborazione conclusa”

Comune e Amiat tirano dritto sulle eco-isole

una delle tante eco-isole di Torino

Città di Torino e Amiat hanno confermato l'intenzione di 'tirare dritto' sulla raccolta differenziata a eco-isole, annunciando di voler proseguire con la sua estensione in altre zone della città a fronte di diversi indicatori positivi.

I vantaggi delle eco-isole: dati e riscontri

A motivare le ragioni di questa scelta è l'assessore all'ambiente Alberto Unia: “Quando si cambia la tipologia di raccolta rifiuti - ha dichiarato – ci vuole sempre un periodo di assestamento prima dell'entrata a regime: nonostante alcune problematiche le analisi dei primi risultati ottenuti in corso Traiano, insieme ai riscontri diretti dei cittadini, ci hanno dato risposte interessanti. Amiat ha messo inoltre a disposizione diversi operatori, mentre le telecamere hanno già consentito di assegnare sei sanzioni tra corso Mortara e piazza Don Albera”.

La difesa è ancora più precisa e dettagliata da parte dell'amministratore delegato di Amiat Gianluca Riu: “I vantaggi - ha spiegato – sono molteplici e includono la possibilità di favorire una fatturazione puntuale attraverso il riconoscimento di ogni singola utenza. I dati, inoltre, sono totalmente comparabili: al 30% di differenziazione media nella raccolta stradale classica, infatti, nel primo semestre del 2020 abbiamo contrapposto un 60% nel porta a porta e addirittura un 66% nel tratto di corso Traiano servito dalle eco-isole; lo stesso discorso vale per la 'qualità' dei rifiuti”.

Riu respinge al mittente anche le osservazioni riguardo l'ipotetico 'effetto discarica' delle eco-isole: “Escludiamo categoricamente – ha proseguito – che favoriscano l'abbandono dei rifiuti, così come le problematiche riguardanti la dimensione dei contenitori e la frequenza di raccolta: grazie all'informatizzazione, al contrario, possiamo monitorare più facilmente i dati di riempimento. La strategia è stata quella di puntare a informare correttamente i cittadini perché la criticità maggiore è da riscontrare nell'errato conferimento”.

La frattura con la Consulta per l'Ambiente e il Verde

Positivi, secondo Amiat, anche i dati generali riguardanti la differenziata: “Da quando siamo ripartiti – ha concluso Riu – con l'estensione del porta a porta, nel 2018, è aumentata di circa 4 punti percentuali all'anno, includendo tra i 100mila e i 120mila cittadini: un ritmo di tutto rispetto che si è arrestato solamente nel 2020 con l'emergenza covid perché abbiamo dovuto ridurre drasticamente i contatti con gli utenti. L'informazione e l'educazione dei cittadini che si trovano a dover modificare le proprie abitudini è molto importante”.

Le argomentazioni fornite da Comune e Amiat hanno provocato una rottura con la Consulta per l'Ambiente e il Verde, autrice di diverse contestazioni: “Il tavolo di lavoro - ha commentato il presidente Piero Cavallari – è finito prima di iniziare, prendiamo atto della volontà di interrompere la collaborazione con noi ma il grosso problema della raccolta differenziata di prossimità resta e potrebbe portare a risultati molto complessi”.

Marco Berton

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