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Politica | 17 dicembre 2020, 18:21

Pininfarina Engineering, il caso approda in Parlamento. E domani mattina referendum tra i lavoratori sulla proposta dell'azienda

La deputata Costanzo (M5S): "Non possiamo attendere il letargo della Regione Piemonte". Grimaldi: "Ci appelliamo al Governo, se la Regione non ce la fa"

Lavoratori Pininfarina Engineering in piazza Castello durante un presidio di protesta

Domani i lavoratori della Pininfarina Engineering voteranno la proposta dell'azienda

E' fissato per domattina il punto di svolta nella vertenza Pininfarina Engineering: i 117 lavoratori aventi diritto di voto potranno infatti pronunciarsi durante un vero e proprio referendum sulla proposta avanzata dall'azienda dopo la messa in liquidazione del ramo d'azienda che di fatto licenzia l'intera forza lavoro. Per 75 di loro ci sarà un reinserimento (30 in casa madre e 45 in altra soluzione), mentre per 42 ci sarà un percorso con un'agenzia di ricollocamento ed eventualmente, in caso di mancato successo, un incentivo all'esodo di 20mila euro lordi.
Una decisione presa nell'assemblea di ieri, che però ha spaccato i sindacati: Fim attende l'esito della consultazione, mentre Fiom rigetta l'accordo, così come Uilm.

Intanto del caso si è discusso anche in Parlamento. E in particolare durante il question time alla Camera dei Deputati. "Come promesso - rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) - questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano. Nonostante gli incontri tenutisi in queste settimane e il recente tavolo di martedì scorso in Regione, l’assessora Chiorino non è stata in grado di persuadere la proprietà a optare né per una tipologia di ammortizzatore sociale diverso dalla CIGS per cessata attività, né a ritirare i licenziamenti nonostante l’attività di Pininfarina Engineering non risulti affatto cessata". 

"Non dimentichiamo che si tratta di un marchio storico ed identitario sul nostro territorio torinese e non possiamo prestarci a giochetti al ribasso da parte delle multinazionali, come dimostrato anche dalle cifre irrisorie offerte per incentivi all’esodo (20 mila e lordi) da parte di risorse umane altamente qualificate - prosegue -. Sebbene si tratti di un esubero a carattere locale, quindi di competenza della Regione Piemonte, il rispetto del divieto dei licenziamenti ed eventuali raggiri è una priorità del Ministero del Lavoro, anche attraverso l’accertamento da parte dell’Ispettorato del Lavoro sul rispetto della normativa da parte della proprietà indiana".

Anche a livello piemontese non mancano le voci critiche verso la Regione: "L’ultima volta che le abbiamo chiesto notizie in merito alla crisi della Pininfarina, l’assessora regionale Chiorino si è arrabbiata, ma se insistiamo il motivo è semplice: purtroppo non vediamo alcuna continuità tra le parole che l’Assessora pronuncia alla stampa e in Aula, con le azioni che la Giunta stessa sta portando avanti al tavolo di crisi della Pininfarina Engineering. Le attività dell’azienda non sono cessate – attacca Marco Grimaldi, capogruppo di LUV – pertanto non capiamo davvero perché all’azienda sia permesso utilizzare gli ammortizzatori per cessata attività. Per lo stesso motivo ci sono del tutto estranee le motivazioni per le quali la dirigenza intende licenziare tutto il proprio personale nonostante le attività aziendali proseguano grazie al lavoro di personale esterno”.

“Le soluzioni proposte dall’azienda ai lavoratori sono inaccettabili e la Giunta regionale deve fare tutto quanto nelle sue possibilità affinché gli accordi siano più tutelanti per il personale che, ricordiamo, è altamente professionalizzato. La Pininfarina è un marchio storico torinese, per tutelare un patrimonio di questo tipo non sono accettabili tentennamenti o accordi al ribasso pertanto – conclude Grimaldi – mi appello al Governo affinché non ci lasci soli e in balìa di un’Assessora che, evidentemente, non ha lacuna idea di come aiutare i lavoratori ad uscire da una situazione davvero critica”.

Massimiliano Sciullo

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