A Carmagnola tutte le forze politiche si sono compattate per dire no, assieme ai comuni limitrofi (e alla Regione Piemonte), all'ipotesi della creazione di un sito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi.
Amedeo Avondet, il ragazzo di Poirino che, affiancato dal Consigliere regionale di FdI Davide Nicco, ha fondato un gruppo Facebook con l'obiettivo di veicolare il dissenso, ha sottolineato l'importanza che i partiti facciano fronte comune, ogni volta che è possibile, quando c'è in gioco la difesa del territorio.
"Se questo è successo a Carmagnola, va dato merito ai sindaci", ha spiegato il giovane di Porino. "Molti di loro sono l'espressione di liste civiche, hanno una forte connotazione territoriale. E più si ha una connotazione territoriale meno si creano divisioni sui grandi temi e minore è la polarizzazione".
Sulla linea tenuta dal Comune di Carmagnola, Avondet non ha dubbi: "Io ho visto un grande impegno della sindaca Ivana Gaveglio, degli altri primi cittadini della zona, oltre che del Consigliere regionale Nicco. Tutti hanno tenuto la loro appartenza politica fuori da questa vicenda".
Una riprova di questo atteggiamento si è avuto anche da Italia Viva, il partito che a livello nazionale ha aperto la crisi di governo, che però a livello locale si è affiancata a tutte le altre forze nel dire no al sito di stoccaggio nei pressi della frazione di Casanova. Il partito guidato da Matteo Renzi ha fatto notare come il progetto abbia remote possibilità di essere realizzato, in quanto quella di Carmagnola è una delle aree più piccole tra le 23 individuate come quelle adatte. E Casanova, con i suoi 165 ettari, è appena al di sopra del minimo richiesto di 150 ettari.
"Si devono far emergere tutti gli errori e le incongruenze delle analisi preliminari, perché i sopralluoghi risalgono all’autunno 2014: il sito di Carmagnola va depennato", fanno notare da Italia Viva. "Si deve fare una verifica puntuale di tutti i riscontri utilizzati dalla Sogin, per formulare le obiezioni da presentare entro due mesi. E serve accelerare la costituzione e l’avvio operativo del Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese".