Domani, lunedì 22 febbraio, a un anno esatto dal provvedimento governativo che, come prima misura di contrasto al Coronavirus, intimava la chiusura immediata dei luoghi di cultura, la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino verrà simbolicamente illuminata dalle 19.30 alle 21.30.
Un gesto forte per aderire, assieme a molte realtà culturali del territorio nazionale, all'iniziativa promossa da U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) per tornare ad affrontare la crisi del sistema teatrale e la precarietà dei tanti lavoratori del settore.
"Desideriamo che al più presto i teatri tornino, nell’osservanza di tutte le norme vigenti, a essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati - spiegano da Fondazione TRG -: cuore pulsante della vita di una comunità".
Anche TPE - Teatro Piemonte Europa ha comunicato la propria adesione. "Il teatro, inteso anche come luogo fisico, deve tornare ad avere una funzione sociale all’interno della città - dichiara il suo direttore, Walter Malosti, che domani sera riaccenderà la facciata del Teatro Astra -. Deve recuperare il suo ruolo di servizio alla comunità. Tornare ad essere un’agorà. Questo è uno dei temi centrali del mio impegno alla direzione di TPE, che tanto più vale oggi. In realtà il teatro Astra non ha mai veramente chiuso, ma è diventato cantiere di nuove produzioni, di cento lavori in vista della riapertura, vita pulsante seppur nascosta e rinchiusa".
"Il teatro, come tutte le altre arti, è assolutamente necessario a un Paese che voglia avere uno sguardo di futuro - prosegue -. Salvare il teatro da solo però non serve a niente. Siamo parte di un sistema culturale molto più complesso che comprende scuola, musei, arte, musica, beni culturali materiali e immateriali, e il teatro ha senso solo se tutto si salva. Serve solidarietà, unione, in questo momento che per molti è di grande solitudine. Per quanto ci riguarda, abbiamo cercato di mettere tanta scintillante energia e coraggio espressivo in questa ripartenza, sia in scena durante le prove, sia nella programmazione culturale dei prossimi mesi. Abbiamo tenuto calde le braci del fuoco di Prometeo, e non vediamo l’ora di poter accogliere i cittadini attorno a questo fuoco, a questo ardore che è l’arte, di nuovo e ancora di più insieme. Io credo che di questo ci sia bisogno e non di un ripiegamento doloroso nell’intimismo e nel vittimismo, che è il pericolo più grosso che si possa correre oggi".
Ma l'azione non si esaurirà nell'arco di un paio d'ore serali. Martedì 23, alle ore 16, nel corso della manifestazione in piazza promossa dalle sigle sindacali SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM, da UNITA e dal Coordinamento RISP Emergenza continua, una delegazione di artisti entrerà al Carignano e calcherà simbolicamente il palcoscenico.
Mercoledì 24, invece, a un anno esatto dalla chiusura dei teatri, le porte del Carignano si apriranno alla città per un pomeriggio di visite culturali realizzate in collaborazione con il FAI di Torino, a gruppi di massimo 10 persone (previa prenotazione sul sito). Un esclusivo tour di mezz’ora che si concluderà sul palcoscenico, per scoprire un inedito punto di vista della sala.
"In questo periodo – dichiara il presidente del del Teatro Stabile, Lamberto Vallarino Gancia – ci sentiamo vicini a tutti i lavoratori del comparto. il nostro teatro è un patrimonio artistico visitabile al pari di un museo: siamo molto soddisfatti di questa iniziativa".