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Sanità | 06 marzo 2021, 15:05

"Una Casa della Salute con medicina territoriale e riabilitazione all'ex ospedale Maria Adelaide di Torino"

La richiesta dell'Assemblea organizzata da cittadini, collettivi, comitati, sindacati ed ex dipendenti per riaprire con destinazione sanitaria pubblica la struttura dismessa di lungo Dora Firenze 87

"Una Casa della Salute con medicina territoriale e riabilitazione all'ex ospedale Maria Adelaide di Torino"

Proprio nel giorno in cui la Regione, attraverso il Dirmei, ha deciso nuovamente di sospendere tutte le visite, gli esami e le operazioni non urgenti in Piemonte, l'assemblea 'Riapriamo il Maria Adelaide' ha alzato la posta in palio per la sua protesta contro la vendita a privati della struttura ospedaliera di lungo Dora Firenze dismessa ormai da anni. Dopo la raccolta firme tutt'ora in corso, le molte riunioni online e i presidi in presenza, i cittadini, collettivi, comitati, sindacati di base ed ex dipendenti che fanno parte del gruppo hanno infatti presentato un vero e proprio progetto di recupero.

Il progetto

L'idea prevede il mantenimento della funzione sanitaria pubblica puntando, principalmente, sulla medicina territoriale: “La continuità assistenziale - ha spiegato Mauro Pedone, fisioterapista e attivista dell'assembleaè ormai disattesa da anni. Per questo vogliamo un presidio di quartiere, aperto almeno 12 ore al giorno, in cui medici generali, specialisti e infermieri possano prendere in carico i residenti garantendo un accesso più immediato alle cure con percorsi di diagnosi, terapia e assistenza ed evitando che i pazienti si trasformino in trottole impazzite sballottate tra una struttura e l'altra”.

L'altro focus toccato dal progetto è quello della riabilitazione: “Contemporaneamente - ha aggiunto – auspichiamo l'apertura di un centro residenziale e ambulatoriale in grado di differenziare le risposte sanitarie da destinare ai pazienti che necessitano del recupero di capacità e autonomie, permettendogli di rientrare a casa con un approccio completo. Il tutto, infine, dovrebbe essere svolto in sinergia e in rete con le professionalità dei servizi socio-assistenziali della Città”.

Le ragioni politiche e le richieste alle istituzioni

La proposta fatta dall'Assemblea nasce da considerazioni politiche: “Il Maria Adelaide - ha dichiarato Jacopo del collettivo Manituanadeve diventare una Casa della Salute in grado di democratizzare cure rese deboli da una politica fatta da tagli e accentramenti, come dimostrato dalla pandemia con la carenza di posti letto e di personale sanitario, la debolezza del tracciamento, il sovraccarico degli ospedali e l'allungamento delle liste di attesa”.

Il tutto si traduce anche in richieste concrete: “La medicina territoriale – ha proseguito - è supportata da decenni di studi, sarebbe ora di restituire ai cittadini quello che gli è stato tolto: per questo chiediamo a Comune e Circoscrizione 7 di aumentare la pressione sulla Regione, l'apertura di un fronte di dialogo tra la stessa Regione e l'Assemblea, una perizia pubblica con controllo popolare sulla struttura e la rinuncia, da parte dell'Università di Torino, ad acquistarla per la realizzazione di una residenza in ottica Universiadi”.

Marco Berton

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