A una settimana esatta dal Così fan tutte, domani, giovedì 18 marzo, alle ore 20, sul sito del Teatro Regio di Torino, l’appuntamento in streaming è nuovamente con il Maestro Riccardo Muti sul podio dell’Orchestra e del Coro in un programma interamente dedicato a Giuseppe Verdi, che prevede la Sinfonia da Giovanna d’Arco, e Stabat Mater e Te Deum da Quattro pezzi sacri per coro e orchestra. Il Coro del Teatro Regio è preparato dal Maestro Andrea Secchi. Soprano solista nel Te Deum, Eleonora Buratto.
Composta per la Scala di Milano nel 1845, Giovanna d’Arco è un’opera di guerra, grandi passioni amorose, ossessioni mistiche, affetti familiari e conflitti interiori. La sua Sinfonia rispecchia è tra le più evolute e sviluppate tra quelle scritte da Verdi nei suoi “anni di galera”, gli anni giovanili di produzione a ritmo serrato che gli fecero conquistare il primato tra gli operisti italiani ed europei.
Divisa in tre parti, nella prima si assiste a una sorta di tempesta di ascendenza rossiniana; la seconda è un’oasi pastorale che vede gli strumenti a fiato concertare fra loro, mentre nella terza si sviluppa una grande rielaborazione del materiale tematico che conduce a un finale esplosivo. All’indomani della prima, il suo autore la valutò come la sua opera migliore "senza eccezione e senza dubbio".
I Quattro pezzi sacri sono composizioni che hanno visto la luce singolarmente e che furono pubblicati insieme nel 1898. Verdi scrisse il suo Stabat Mater, per coro misto e grande orchestra, nel 1896-97. L’approccio alla preghiera, attribuita a Jacopone da Todi, è quello dell’autore di musica per il teatro: Verdi, interessato al dramma umano della madre ai piedi del figlio al patibolo, ne restituisce lo strazio in un affresco cupo e dolente, in un gesto espressivo senza pause e senza respiro.
Al realismo drammatico dello Stabat Mater si contrappone l’austero contegno del Te Deum, per doppio coro e grande orchestra. L’esecuzione "senza misura" del tema gregoriano, eseguito a cappella dalle voci maschili all’inizio del lavoro, diffonde sull’intera composizione un’aura di severa compostezza.
Il concerto si avvale del contributo di Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro Regio.