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Economia e lavoro | 23 marzo 2021, 18:58

Intelligenza artificiale, col nuovo governo Torino rischia la beffa: ma la levata di scudi è bipartisan. "La sede resti sotto la Mole"

A lanciare l'allarme è il senatore Laus (Pd). Ma al suo fianco si schierano anche gli industriali, Serritella (M5S) e Montaruli (Fdi). "Sarebbe un fatto gravissimo, uno scippo per la città". Gariglio (Pd) e Castelli (M5S) provano a rassicurare: "Scelta confermata"

L'aula del Senato italiano

Torino rischia di perdere la sede del Centro nazionale per l'intelligenza artificiale

La beffa potrebbe arrivare proprio sul filo di lana. Dopo mesi in cui si ragiona sul "come", adesso è il "cosa" a sembrare in discussione: Torino potrebbe non essere più la sede del Centro Nazionale per l'Intelligenza Artificiale.

L'indicazione del capoluogo piemontese, infatti, non comparirebbe più all'interno del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza su cui è stata chiamata a esprimere il proprio parere la Commissione Industria del Senato.
Un cambio di rotta improvviso e imprevisto - oltre che doloroso - visto che il cammino sembrava arrivato al traguardo, dopo che l'intuizione arrivata da don Luca Peyron, responsabile della Pastorale universitaria e dell'Apostolato digitale, era stata presto sostenuta da più parti. 

L'allarme dal Senato: "Torino non è indicata come sede del Centro"

E proprio dal Senato, per voce di Mauro Laus (Pd) è stato lanciato l'allarme. "Si tratta di un'opportunità importante - ha detto il capogruppo Dem in Commissione - e chiediamo al Governo di confermare l'impegno". Una posizione condivisa anche da Daniele Valle, consigliere regionale del Partito Democratico ("Preoccupa che l'indicazione sia scomparsa, chiederò che nel prossimo Consiglio sia votato un ordine del giorno per sostenere la candidatura"), ma che trova sponde anche in altri partiti politici. Come il Movimento Cinque stelle, che con il deputato torinese Davide Serritella ribadisce: "Il Centro deve nascere a Torino e deve comparire chiaramente nel Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza. Temi come l'Industria 4.0, la sicurezza digitale e il 5G stanno cambiando le nostre vite e Torino è ormai un punto di riferimento".

Dall'opposizione all'esecutivo in carica arriva anche la voce di Fratelli d'Italia, con Augusta Montaruli: "Governo Conte o Governo Draghi, nulla cambia. Torino rischia di essere presa in giro ancora una volta. Presenterò un'interrogazione parlamentare, Torino deve avere la sede che le era stata promessa e faremo di tutto per impedire questo ennesimo "scippo". Spiace però constatare che quello che da tempo denunciamo sia divenuto realtà: per portare l'Intelligenza Artificiale a Torino in legge di bilancio non era stato stanziato nemmeno un centesimo, ed ora nel Pnrr si brancola nel buio".

"Spero si tratti solo di un'involontaria dimenticanza - dice Osvaldo Napoli, parlamentare torinese di Cambiamo! - Se invece fosse una scelta del governo saremmo di fronte a un fatto gravissimo per il quale aspetto un immediato chiarimento dal Ministero. La scelta di Torino era stata fatta dal governo precedente su attende valutazioni".

Duro anche il capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale e a Palazzo Lascaris Silvio Magliano: "Di fronte alle voci che vorrebbero Torino non più indicata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come sede principale dell'Istituto per l'Intelligenza Artificiale (I3A), intendiamo, come Moderati, chiedere conto in Aula sia in Comune con una richiesta di comunicazioni urgenti sia Regione in merito allo stato dell'arte. Non possiamo perdere questa opportunità di crescita".

La preoccupazione degli industriali: "Fatto gravissimo, se confermato"

Non solo la politica, ma anche il mondo dell'industria mostra timori: "Siamo molto preoccupati che corrispondano al vero le voci secondo cui Torino non sia più indicata come sede principale dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) - dice il presidente dell'Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj - Questo ruolo le era stato assegnato il 3 settembre scorso dal Governo Conte, che ne aveva data ampia comunicazione, ed era stato confermato dal Ministero dello Sviluppo Economico a metà novembre 2020. Se le voci che circolano fossero vere, sarebbe un fatto gravissimo che toglierebbe al nostro territorio una fondamentale opportunità di crescita, oltre che costituire una promessa mancata di cui non capiamo le motivazioni".

Gariglio e Castelli provano a rassicurare: "Scelta confermata"

In serata, a provare a rasserenare gli animi, è intervenuto Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti: "Il parere della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera conferma che la sede del Centro nazionale per l'intelligenza artificiale dovrà essere a Torino: questa indicazione era già presente nella 'Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza' trasmessa al Parlamento. La scelta della sede è stata confermata ufficialmente e promuove Torino come punto di riferimento per accelerare la crescita digitale del paese e come laboratorio di innovazione".

Sulla stella linea anche Laura Castelli, viceministro all'Economia: "La sede sarà a Torino: l'indicazione è chiara e confermata. Non c'è nessun ripensamento: il capoluogo piemontese sarà un laboratorio di innovazione tecnologica".

"Il centro di Intelligenza artificiale deve nascere a Torino e deve trovare spazio nel Pnrr. Abbiamo ereditato un piano così raffazzonato che è una corsa per rimediare agli errori del precedente governo", ha sottolineato la deputata piemontese della Lega Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti. "Ora faremo la nostra parte inserendo la sede di Torino nel parere al Pnrr in Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni".

Massimiliano Sciullo

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