"L'Italia ha bisogno di figli non di aborti", "figli per combattere non pillole per abortire", "libertà di vivere non di uccidere". Sono queste alcune delle scritte riportate sui volantini che i militanti di Aliud hanno affisso, nella notte, sui muri dell’ospedale Valdese di Torino in risposta alla manifestazioni di sabato in difesa del diritto all’aborto.
Proteste organizzate dalle reti "Più194voci" e "NonUnaDiMeno” per dire no al bando della Regione Piemonte che consentirà alle associazioni pro-vita di entrare nei consultori e ospedali. Al momento, come ha spiegato l'assessore regionale Maurizio Marrone, sono più di 30 le realtà che hanno partecipato alla gara in 10 asl piemontesi.
"È fondamentale – commenta Enrico Forzese di Fratelli d’Italia - ribadire la nostra posizione a favore della vita, sempre e comunque, contro ogni isterismo estremista. La società deve lavorare per raggiungere l'obiettivo di dare ad ogni donna la possibilità di essere madre e ad ogni bambino di nascere, non per quello di dare a chiunque la possibilità di sopprimere una vita”.
Azione e parole contro cui si scaglia il capogruppo regionale di Liberi Uguali e Verdi Marco Grimaldi: ”I movimenti per la vita, che io preferisco chiamare fanatici antiabortisti, vanno allontanati, non avvicinati a consultori e presidi sanitari dove ogni donna ha diritto a esercitare la propria libera scelta. Se è il caso, vanno denunciati e perseguiti". “Ciò che questi personaggi fanno non è informazione, ma sabotaggio del servizio sanitario e di assistenza e terrorismo psicologico. A più di 40 anni dalla sua approvazione la legge 194 è ancora sotto attacco da parte di forze reazionarie e oscurantiste, allergiche a ogni forma di libertà e soprattutto allergiche all'idea che le donne siano artefici del proprio destino. Ma sono relitti del passato e col passato passeranno, non ci fanno paura”, conclude Grimaldi.
"Un gesto vergognoso che condanniamo con forza", aggiunge la consigliera regionale Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle).
"L’interruzione volontaria della gravidanza -sottolinea il consigliere del Pd Mauro Salizzoni - è un diritto intoccabile della donna, che attiene alla sua salute e alla sua libertà, un diritto conquistato negli anni attraverso coraggiose ed aspre battaglie". Per l'ex trapiantologo questi manifesti sono "offesa nei confronti delle donne. I consultori pubblici e reparti ostetrico-ginecologici degli ospedali, sono i luoghi della prevenzione, della tutela della salute e del rispetto delle scelte di vita che le donne compiono in un momento di grande sofferenza, senza dover correre il rischio di essere sottoposte a pressioni psicologiche". Parole condivise da Nadia Conticelli, della Segretaria Metropolitana del Pd, che aggiunge: "speculare in un momento come questo sui concetti di vita e di morte è folle e irrispettoso per tutti noi".
Infine interviene anche la Rete "Più194Voci", che torna a chiedere "più personale per i consultori, il superamento della cosiddetta obiezione di coscienza, l'accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere, l'accesso sicuro, gratuito e garantito all'interruzione di gravidanza, un'educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole, consultori accessibili, accoglienti e finanziati, consultori per le donne della terza età".